L’amore, ah, l’amore! Croce e delizia di poeti, scrittori e comuni mortali dall’alba dei tempi, non smette mai di ispirare e far sfornare storie. E certo, le storie un pochetto si somigliano tutte se ridotte all’osso, ma anche nella ripetizione si possono trovare gioie e novità. È il caso di Vicini davvero, commedia romantica spagnola targata Netflix, disponibile in catalogo a partire dal 12 aprile, di cui Kaleidoverse parla in questa recensione, ovviamente no spoiler.
Diretto da Patricia Font (El mestre che va prometer el mar) e scritto da Marta Sánchez (Down There), Vicini davvero porta su schermo il remake iberico di Appuntamento al buio (2015), e – tra gli altri – Aitana (cantante spagnola), Fernando Guallar (My Heart Goes Boom!), Natalia Rodríguez (Isabel), Adam Jezierski (Venga Juan), Paco Tous (Los Hombres de Paco), Miguel Ángel Muñoz (Paso Adelante) e Álex Maruny (The Misfits Club). Vediamo adesso insieme la trama.
Vicini davvero: la trama
Non è solo lo spettatore a iniziare una nuova storia, guardando Vicini davvero. La protagonista, Valentina (Aitana), sta dando il via a un nuovo capitolo della sua vita: è andata a vivere da sola per essere indipendente e potersi concentrare su un’audizione importante – è una pianista. Grazie a sua cugina Carmen (Natalia Rodríguez), che le ha trovato la casa e un lavoro, Valentina si ambienta ma, fresca di scatoloni, scopre di non essere poi così sola, all’ultimo piano.
Mentre la ragazza si sistema, infatti, David (Fernando Guallar) conduce una vita solitaria scandita dal rumore del metallo sul metallo, dai miagolii del suo gatto e dalle visite dell’amico e socio in affari Nacho (Adam Jezierski). Il tutto, in una casa che confina per una parete con quella della pianista. Ed è intorno a quella sottilissima parete che si sviluppa il film, tra dispetti, rumori assordanti e confessioni, mentre la narrazione scorre come le dita di Valentina sui tasti del piano.
Una semplicità curata
Vicini davvero è una commedia romantica che scorre con leggerezza e divertimento. La regia ha dato spazio alla dualità della coppia protagonista giocando con la scenografia e la fotografia, che rispecchiano le individualità dei personaggi. Viene dato poco spazio al mondo esterno: il film è girato sfruttando al massimo spazi chiusi che contribuiscono a incastonare le scene in evocative sequenze narrative. E questo, unito ai colori delle animazioni iniziali e finali, conferma il tocco di leggerezza e divertimento dato.
Dal punto di vista della sceneggiatura e del cast, invece, Vicini davvero mette molto l’accento sui sentimenti, ma lo fa senza scadere nell’eccesso che può risultare stucchevole. Anzi: la storia, per quanto breve, tocca i tasti giusti e solleva temi anche molto profondi, come l’indipendenza, la libertà, l’importanza dei sentimenti rispetto all’aspetto fisico, l’amicizia e l’autenticità individuale. E il cast ha saputo incarnare tutto questo molto bene, regalando una bella e dolce pausa dalla vita reale.
Una parete per due
La parete che divide e collega le vite di Valentina e David non è solo un pomo della discordia: rappresenta un artificio narrativo ben più complesso. Superato l’iniziale stupore – almeno da parte della protagonista – per l’esistenza del misterioso e fastidioso vicino, la parete si trasforma in un punto di contatto che dà modo ai due di conoscersi mettendo da parte le apparenze in favore dell’ascolto e dei sentimenti, ma non solo. Il detto “parlare al muro” in questo caso mette i due personaggi principali di fronte a un insperato confidente, un grillo parlante che, proprio perché lontano dagli occhi, riceve dubbi, ansie e fragilità dell’altro senza pregiudizio.
Per quanto riguarda David va inoltre aggiunta proprio la componente sociale: giocattolaio eremita per scelta – e paura — l’uomo si schiude lentamente di fronte ai mattoni del suo appartamento e resta incantato dallo spirito e dal talento di Valentina, che compie l’evoluzione più evidente nel film. I ruoli diventano così malleabili e intercambiabili, mentre la comodità e la sicurezza si fanno strada – in maniera forse un po’ strana – nella loro convivenza acustica e giocano sì con l’amore, ma anche con la fiducia, che occupa a parere di chi scrive un ruolo molto più importante.
Che rumore fanno i sentimenti?
Con una pianista come protagonista, impersonata da una cantante, la musica non poteva non occupare un posto di rilievo in Vicini davvero. Che sia parte integrante della colonna sonora, che sia suonata da Valentina o addirittura cantata, le note e le parole che lo spettatore ascolta nel film contribuiscono a segnare il percorso evolutivo che porta la protagonista verso la totale libertà e segnano, in conclusione, il punto d’arrivo del suo percorso di indipendenza.
Si inserisce, in questo contesto, la sfida vecchia come il mondo tra la musica intesa come serie ordinata di schemi rigidi e matematici da eseguire alla perfezione e musica intesa come discorso dell’anima, espressione completa dei propri sentimenti. Questo contrasto è espresso molto bene dalla contrapposizione tra Óscar, l’ex-ragazzo di Valentina, direttore d’orchestra, e lo stesso David, che spronerà in maniera molto forte la vicina a mettere nella musica sé stessa e i propri sentimenti mettendo da parte l’esecuzione pratica. E nella conclusione Valentina sceglie con i fatti e non con le parole quale delle due visioni decide di abbracciare.
Le nostre conclusioni su Vicini davvero
Vicini davvero si conferma una commedia romantica dai toni leggeri e scherzosi che racconta la sua storia trovando il giusto equilibrio tra leggerezza e serietà e dimostrando quanto ancora sia importante strutturare delle storie che portino in scena l’amore nella sua forma più pura, eviscerata dal dall’ansia del dover apparire. Il film conferma, grazie a una regia colorata e fresca e a un cast di tutto il rispetto, che è nel cuore delle cose che si può ascoltare la musica migliore.
Avete già visto Vicini davvero, o lo guarderete in questi giorni? Quale che sia la vostra risposta non dimenticate di farcelo sapere lasciando un commento qui su Kaleidoverse o sulle nostre pagine social, che potete seguire per restare sempre aggiornati sulle ultime recensioni pubblicate – come quella di Kiseiju – La zona grigia, quella di Scoop e quella di The Antisocial Network – La macchina della disinformazione. Vi ricordiamo Inoltre i nostri due gruppi community, uno su Facebook e uno su Telegram, dove possiamo chiacchierare insieme delle ultime novità in campo cinematografico, seriale e videoludico. Vi aspettiamo numerosi!
Vicini davvero è una commedia romantica che scorre senza intoppi e regala una storia semplice e coinvolgente. Lo spettatore segue la protagonista mentre cerca di trovare il suo posto nel mondo e, nel farlo, si imbatte in un vicino solitario dalla vita ritirata che nasconde però un animo molto diverso dalle apparenze. La regia e la sceneggiatura mettono l’accento sulla musica, complice la scelta di una cantante per il ruolo della protagonista, e sviluppano una trama che intrattiene lo spettatore con leggerezza. Nonostante la storia sia piuttosto semplice e simile ad altre pellicole dello stesso genere si differenzia per le modalità di esecuzione, che equilibrano tanto i sentimenti romantici quanto i percorsi individuali dei due protagonisti, che hanno una prevalenza leggermente maggiore e dimostrano, in ultima istanza, che per stare bene in due bisogna stare bene in primis da soli.