Da qualche giorno Nintendo e Steam hanno annunciato due console portatili. Per molti ha fatto abbastanza scalpore, dividendo le community delle rispettive aziende. Il giocatore ha davvero bisogno di queste due console per recuperare titoli esclusivi e/o giocare con più comodità? In realtà, no. Però prima andiamo con ordine: come ci siamo arrivati a queste due console? O meglio, cosa ha spinto le due case ad investire ulteriormente per queste versioni “tascabili”? Per rispondere a questo, dobbiamo fare un passo indietro di ben 9 anni, quasi un’intera generazione di console.
La parentesi Wii U fino a Nintendo Switch
Nintendo travolse la concorrenza grazie alla sua Wii, forse la più rivoluzionaria dell’epoca. L’unica “pecca” era dovuta alla sua troppa accessibilità al grande pubblico “casual”. Da qui, il colosso nipponico cambia completamente direzione, creando proprio la Wii U. Ad oggi, si potrebbe facilmente dire che è un prototipo di Switch, ma ai tempi si trattava di un vero fallimento commerciale. Dopodiché, la storia la conosciamo tutti: Nintendo ritorna ancora una volta sulla portatilità col 3DS (con molti alti e pochissimi bassi), per poi ritornare sui propri passi con Switch. La sua uscita ebbe un successo clamoroso, anche grazie alle due bombe atomiche sganciate ad una distanza di qualche mese.
Mario Odyssey e Zelda Breath of the Wild non sono solo due dei giochi più belli e rivoluzionari di sempre, ma anche delle ottime rampe di lancio per la console Nintendo. Essi sono ottimi per fidelizzare con il proprio pubblico di fedelissimi, attrarre nuovi giocatori e fare l’occhiolino ai possessori di altre console casalinghe. Beh, tutto sommato, così come fanno tutte le altre case, Nintendo deve pur vendere le sue macchine da gioco e le sue esclusive. Peccato che, forse per un eccesso di megalomania, Nintendo riesce facilmente a confondere il libero mercato con qualcosa di ben peggiore (che spiegheremo più avanti).
Ovviamente, Nintendo non fu l’unica che fece il grande passo. Le concorrenti fecero la voce grossa pochi anni dopo, con PS5 (ancora sulla bocca di chiunque) e Xbox Series X. Ma ce n’è un’altra che, lavorando nell’ombra come sempre, rubò il palcoscenico diverse volte.
La rivoluzione secondo Valve e la “sfida” a Nintendo
Valve, si sa, non ha mai voluto proferire parola sui suoi lavori in uscita: Half Life, Portal e lo stesso Steam sono da esempio. Per andare più nel dettaglio, tra i lavori più recenti prendiamo in esame Half Life Alyx, spin-off (più o meno) della serie che ha settato uno standard per il futuro videoludico. Alyx oggi è il futuro videoludico su realtà virtuale, anche se in molti non l’hanno ancora capito. Però, prima della sua uscita, si sapeva pressoché nulla del gioco, fino al suo annuncio: ad ogni domanda posta a Valve riguardo un Half Life 3 che tutti attendono come un miracolo in Terra santa, le risposte erano sempre vaghe, tipo un “sì, ma in realtà no“.
Con lo stesso modus operandi si è messa a lavoro su Steam Deck, una “console” molto simile a Nintendo, ma con delle differenze sostanziali. Abbiamo già analizzato i motivi per il quale questa è una guerra inesistente, ma è comunque bene analizzare due ideologie così opposte, ma allo stesso tempo così simili.
Dittatura economica e Welfare State
Nintendo e Valve, come già detto poc’anzi, sono due facce della stessa medaglia. Da un lato c’è colui che vuole far vedere al mondo la sua più grande invenzione, ma dall’altro c’è il classico inventore che si chiude in cantina per lavorare giorno e notte sui suoi progetti strampalati. Entrambi, però, ottengono lo stesso risultato. Come dimostra il loro successo, anche, sono riusciti ad instaurare un monopolio agendo in metodi sempre opposti.
Nintendo vuole far prevalere il suo potere economico e cerca di far capire la rilevanza che ha sempre avuto sul mercato videoludico. Per esempio, i prezzi delle console e dei suoi giochi (titoli nostalgici a parte) rimangono sempre costanti nonostante passino anni dall’uscita degli stessi, talvolta anche fregandosene dei suoi sostenitori. Spiegandolo nel modo più semplice possibile: “se dovessi aver bisogno di una cosa che abbiamo soltanto noi, te la daremmo al prezzo che ti diciamo noi“.
Valve, dall’altro lato, pensa al “benessere” del giocatore. In breve, preferisce “aiutare” i videogiocatori, offrendo codici di giochi che in pochi possono offrire ad un prezzo misero. In questo modo, l’azienda di Gabe Newell abbraccia i clienti avvezzi all’acquisto di prodotti sottomarca al supermercato sotto casa. Spiegando tutto in parole brevi: “molti hanno ciò che abbiamo, ma solo noi te lo possiamo offrire ad un prezzo conveniente“.
Nintendo Switch OLED e Steam Deck: prendere o lasciare?
Le due aziende hanno riversato le loro “scuole di pensiero” sulle loro rispettive creazioni imminenti. Come stiamo osservando ultimamente, infatti, entrambi hanno annunciato le proprie console e, ancora una volta, sono una opposta all’altra. Nintendo Switch OLED si dimostra una console pressoché identica alla sua controparte di 4 anni fa, mentre Steam Deck sembra un PC di quasi un chilo da portare in borsa. Rispondendo alla domanda posta all’inizio, le due console possono anche essere tranquillamente ignorate, ed i motivi sono molteplici.
In primis, il rapporto qualità-prezzo offerto da entrambi. Con Nintendo Switch OLED, nessuno si aspetta grosse migliorie ad una console che, tutto sommato, era perfetta per ciò che avrebbe offerto di lì a breve. Inoltre, rischia seriamente di essere introvabile per via della frequente mancanza di chip semiconduttori in circolazione. Stesso problema è frequente già su PlayStation 5, confermando ulteriormente la mancanza di unità oltre il 2022. L’uscita di Nintendo Switch OLED potrebbe non solo compromettere le vendite della sua console, ma persino complicare già l’intricato intero mercato videoludico odierno. Come ultimo punto, preordinare una console già di partenza introvabile al prezzo lancio di €350 circa, non è un’ottima mossa.
Per quanto riguarda Steam Deck, è un ragionamento un po’ più complesso. Certamente si può avere un catalogo pressoché infinito per la console di casa Steam, ma il problema è il come. Secondo Steam, tutti i giochi presenti nel negozio sono compatibili con la console, ma a una condizione: per aumentare l’autonomia della stessa, tutti i titoli gireranno a 30 FPS. Anche come dice la nostra presentazione della console, essa avrà prezzi che oscilleranno dai 400 ai quasi 700 dollari (dai 350 ai 570 euro, per farla breve). Altro piccolo problema è la “portatilità” della console; difficilmente un giocatore appassionato, anche durante viaggi lunghi in treno, riuscirebbe a portare (e sfilare dallo zaino) un mostro pesante più del doppio della console Nintendo.
Per quanto riguarda Nintendo Switch OLED, potete assicurarvi la versione precedente ad un prezzo ragionevole (in continuo calo), con meno preoccupazioni riguardo la sua disponibilità. Per Steam Deck, invece, sembrerà scontato a dirsi ma, investendo qualche soldo in più, tutti potranno permettersi un PC da gaming (fisso e/o portatile) come si deve. Così facendo, tutti potranno permettersi un catalogo praticamente identico (e forse più ampio) con alcun limite di frame rate, maggiore comodità e versatilità.
Ora che siete arrivati fin qui, potete tranquillamente evitare di spendere su console che, pensandoci a mente più fredda, fanno da specchio per le allodole. Noi di Kaleidoverse vi ringraziamo per la lettura e vi rimandiamo al nostro canale Telegram per rimanere sempre aggiornati su ciò che riguardano approfondimenti, opinioni e guide che abbracciano interamente il mondo videoludico.