La prima volta che vidi il trailer di Hotel Transylvania 4: uno scambio mostruoso rimasi piacevolmente sorpresa. Le mie aspettative non erano certamente alte, ciò a causa dell’orrore che sono stati i primi due sequel della saga, assolutamente indegni del primo lungometraggio. Quindi perché andare avanti, mi chiedevo. Quanto ancora volete rovinare questo cartone? La risposta è: ancora una. Avendo come presupposto un’idea carina, avevo una grande voglia di vedere la pellicola e così il 14 gennaio ero in prima linea sulla piattaforma di streaming Amazon Prime Video, ma il mio viso è pian piano passato da un eccitato sorriso a una smorfia di sofferenza. Perché? Analizziamolo in questa recensione, naturalmente, priva di spoiler.
L’originale è sempre meglio
Se non siete amanti della saga di Hotel Transylvania, lasciate che vi riassuma brevemente i concetti principali: il conte Dracula ha deciso, durante la tenera età di sua figlia (tenera età oggettivamente inquantificabile essendo una bambina vampira, che a sette anni potrebbe in realtà averne cinquanta), di proteggerla dalle crudeltà del mondo esterno, in particolar modo dagli umani, facendola vivere in questo famoso Hotel Transylvania. Diretto dal conte Dracula stesso, questo albergo è pensato per ospitare ogni genere di mostri, dall’uomo invisibile, alla mummia, passando per un uomo lupo con la sua cucciolata. La tranquillità dell’hotel verrà, naturalmente, sconvolta dall’arrivo di Johnny, un ragazzo umano che si innamorerà di Mavis, la figlia del conte.
Hotel Transylvania è stata una pellicola d’eccezione, originale sotto ogni punto di vista, ma guardando i sequel io ho sempre storto il naso a causa della ridicola costruzione dei personaggi, di una crescente idiozia che li rappresentava senza alcuna ragione e di trame a dir poco noiose. Anche Hotel Transylvania 4 non è da meno rispetto a queste caratteristiche. L’intera storia del nuovo capitolo gira attorno ad un oggetto in grado di trasformare gli umani in mostri e viceversa e a subirne gli effetti saranno, ovviamente, Johnny, Dracula e i migliori amici del conte. In una terribile corsa contro il tempo Drac e l’ex umano si ritroveranno a fare un avventuroso viaggio alla ricerca di un metodo per aggiustare l’oggetto magico, in modo da riportare tutto alla normalità.
Hotel Transylvania 4: alla ricerca di una logica
I problemi di Hotel Transylvania 4: uno scambio mostruoso si vedono fin dai primi minuti di pellicola. Partiamo dal presupposto che la trama ruota in particolare intorno ai personaggi di Dracula e Johnny, in quello che si può considerare, anche se senza alcuna ragione, un ritorno all’inizio dell’intera saga. Ciò perché a quanto pare il conte non riesce ad accettare completamente l’umano nella sua famiglia. Dracula, non ci eravamo già passati nel primo Hotel Transylvania? L’intera trama del primo film si basava su questo concetto, far finta che dopo quella pellicola, dopo che Johnny e Mavis hanno avuto un figlio e dopo un minimo di 10 anni in cui i personaggi sono stati sposati ci sia ancora lo stesso problema che ci ha accompagnati durante la trama del primo capitolo mi ha fatto pensare che, nonostante l’idea di base di questo sequel sia carina, essa sia anche l’unica venuta in mente agli sceneggiatori.
Dopo questa autocitazione al primo film, Hotel Transylvania 4 ha anche deciso di contraddire da solo le pellicole precedenti. Solamente per inserire una, e dico letteralmente una (contata) scena pseudo-divertente: è stato fornito a Dracula un nuovo potere, ovvero quello di “freezare” – bloccare – tutti coloro che lo circondano, eccezion fatta per gli altri vampiri. Dracula, perché non hai usato questo potere per cacciare Johnny dall’hotel nel primo film? Ed anche se volessimo dimenticare quella pellicola, perché non usi questo potere dieci minuti dopo averci fatto vedere che lo possiedi per bloccare il sopracitato Johnny quando vuoi renderlo nuovamente umano ma lui sta scappando? È una cosa incredibilmente fastidiosa, perché tale potere non è stato inserito in quanto avente uno scopo nella trama, ma solo per creare, come già detto, una singola scena divertente che rovina e fa sorgere mille domande durante tutto il resto della pellicola.
La divisione dei sessi: quello stupido e quello intelligente
Toccando un altro argomento: i personaggi sono irritanti. Non c’è una sola scena in cui non venga voglia di saltare al minuto successivo. Da un lato vediamo tutti gli uomini fare una sorta di gruppo di idioti: Dracula, Johnny, la mummia, Frankenstein, l’uomo invisibile e l’uomo lupo; dall’altro è ancora più noioso osservare le donne, rappresentate, al contrario, come “quelle sveglie” della situazione. Non c’è assolutamente un minimo di equilibrio; Mavis ed Erika sono noiosissime e fin troppo mature, sempre con una soluzione pronta e senza un minimo di spontaneità e allegria. Ad ogni loro apparizione sullo schermo già sai che non sarà quello il momento delle battute e delle scene ridicole, ma tranquilli, queste non tarderanno ad arrivare.
Infatti, al contrario, Dracula e Johnny sono semplicemente stupidi. Se in passato abbiamo visto entrambi essere ben caratterizzati, con varie sfumature di profondità e spensieratezza (un po’ uguali ma contrapposti), qui sono solamente decerebrati. È stato assurdo guardare Johnny che, dopo essersi trasformato in un mostro, corre per l’albergo sbattendo ovunque e rompendo una notevole quantità di muri e mobili. Dovrebbe essere divertente? La comicità del primo film raggiungeva vette incredibili, qui seguiamo molto di più l’idea di Pirandello secondo cui ridiamo per ciò che in realtà mette tristezza. Oppure più avanti, quando la versione umana di Dracula si butta in una sorgente d’acqua nonostante gli avvertimenti e si ritrova circondato da piragna. Personalmente non ho riso.
Cosa possiamo salvare di Hotel Transilvania 4: uno scambio mostruoso? Ben poco. Le scene finali sono senza dubbio ciò che di più risollevano la pellicola, ma vi confesso che se non fosse stato per la mia volontà di scrivere un parere quanto più accurato possibile avrei chiuso il film molto prima. La comicità è terribile, i personaggi sono strutturati così male da tornare indietro non solo al primo film, come se non si fossero mai evoluti, ma a uno stato primordiale e la trama in sé non riesce a tenere incollati allo schermo. Anche questo film, come i precedenti sequel di una bellissima pellicola iniziale, è un grande no. Sperando che concordiate con quanto detto, vi ricordiamo che, se non lo avete già fatto, potete recuperare la pellicola Hotel Transylvania 4: uno scambio mostruoso su Amazon Prime Video, e siete invitati a rimanere sempre aggiornati sulle novità del mondo cinematografico seguendoci su Kaleidoverse e unendovi al nostro canale Telegram.
Perché ci ostiniamo a fare sequel? Hotel Transylvania 4: uno scambio mostruoso ha quasi solo difetti, partendo dalla trama, bella ma con troppi buchi, continuando con i personaggi e perfino con l'ambientazione, troppo lontana dal famoso ed amato hotel. La comicità può far ridere ben poche persone, il rapporto tra i protagonisti mi è sembrato piuttosto malsano e i presupposti dell'intera storia rimandano a un conflitto tra questi ampliamente superato non in uno dei precedenti sequel, ma nel primissimo capitolo della saga. Le scene finali risollevano un po' il tutto e lo stesso vale per quel pizzico di trama effettivamente interessante, ma nulla di tutto ciò basta a salvare Hotel Transylvania 4: uno scambio mostruoso.