Oggi vi portiamo la recensione di Reacher, la nuova serie Prime Video. Quanti anni avete? 15? 20? Se siete abbastanza grandi, o avete genitori cresciuti tra gli anni ’80 e ’90 conoscerete certamente le tre serie citate nel titolo di questa recensione. Sicuramente saprete che si tratta di tre show con protagonisti poliziotti o ex tali, che in ogni episodio si trovano invischiati in qualche crimine che, con nonchalance e grande machismo, riescono sempre a risolvere. “Queste, sì, che erano belle serie, non quelle di oggi“, direbbe mio padre. Papà, spero sarai contento, dato che hanno unito quei telefilm che tanto ti piacciono in uno solo.
L’opera si basa sulla serie di libri di Lee Child, e i protagonisti sono: Alan Ritchson (Titans, Brooklyn 99, Smallville), Willa Fitzgerald (Piccole Donne), Malcolm Goodwin (iZombie) e abbiamo anche Kristin Kreuk (Smallville, Beauty and The Beast). Si parla di un militare in congedo che si sposta attraverso il Nord America, senza una meta precisa. In questa prima parte si ritrova in Georgia, dove viene accusato di omicidio, ma subito riesce a scagionarsi da solo dalle accuse. In seguito ad altri avvenimenti che non voglio rivelarvi, Reacher si ritroverà a collaborare con gli agenti locali per scoprire chi si cela dietro questi omicidi decisamente sospetti per la modalità di esecuzione e per i bersagli.
Una serie anni ’90 nel 2022
Parliamoci chiaro, si tratta di un prodotto abbastanza valido, ma non aspettatevi nulla di troppo complesso. Reacher è il classico protagonista bello, grosso e piacione, un vero e proprio “giga chad”, per essere precisi. Sembra letteralmente un miscuglio tra i tre protagonisti delle serie citate nel titolo: picchia come Walker, sa cavarsela con quello che trova in giro, come MacGyver e non ha fissa dimora, come Reno Raines. In più, però, non si fa problemi di alcun tipo: se ti metti davanti a lui, quello ti ammazza.
Insomma, descritta così parrebbe qualcosa che veramente sarebbe stato meglio mandare in onda a metà anni ’90. Tant’è che ci sono cliché a non finire, come l’amicizia che si instaura con i co-protagonisti che, un attimo prima lo arrestano e quello dopo si fanno una briscola con lui; oppure, appunto la sua indistruttibilità: qualunque colpo subisca, lui si rialza sempre senza battere ciglio. Però bisogna anche vedere come sono scritti i libri, ma dubito che la serie Prime si discosti troppo dall’originale.
Nessuno è perfetto, tranne Jack Reacher
Alcune cose di Reacher fanno storcere il naso più di altre, come quando il protagonista si trova ad affrontare uno degli antagonisti principali, che quasi lo sopraffà, proprio in virtù del fatto che lui è un cattivo importante, quindi non può essere liquidato con due cazzotti e via. Ecco, questo è poco credibile, soprattutto se teniamo conto della stazza totalmente diversa dei due personaggi. Possiamo anche dire che la violenza sia un po’ eccessiva nella serie. Nel senso che, sì, picchiali tutti, Reacher, ma non sarebbe più sensato lasciare qualcuno in vita per fargli due domande? Semina solo cadaveri e senza conseguenze, per giunta: un grande “ma che…?!“.
Altro fatto che non mi ha convinto è il solito cliché che vede i protagonisti essere dei cecchini assurdi, anche se vedono una pistola per la prima volta, giusto quando serve loro, e riescono a fare centro. Dall’altro lato, invece, abbiamo dei criminali incapaci, che lasciano pensare agli Stormtrooper, famosi per non aver mai colpito qualcuno nell’universo di Star Wars. Quindi mi viene da pensare: non è che i nostri cattivi sono assaltatori imperiali in congedo? Chiedo.
Perché dare una possibilità a Reacher, nonostante tutto
Al di là dei difetti più o meno gravi, non me la sento di bocciare totalmente questo prodotto, per una serie di motivi e di elementi che a me non sono affatto dispiaciuti. Per esempio, il protagonista è sì il solito macho, ma un po’ sorprende il fatto che, nonostante uno inizi la serie pensando “oh, guarda, una classica serie crime d’azione“, presto si renda conto che c’è qualcosa in più. Prima di tutto non è un prodotto edulcorato. Anzi, se vogliamo, certe parti sono veramente crude e chi ha girato la serie non si è posto alcun tipo di problema sugli ammazzamenti. Sì, ce ne sono tante di serie che utilizzano abbondantemente il sangue, ma la media dei prodotti di questo genere solitamente è anche adatta a un pubblico di minori. Certamente non basta il bollino rosso per convincere qualcuno a guardare Reacher, ma è un inizio.
A questo possiamo aggiungere il fatto che i personaggi sono scritti molto bene, nella loro banalità. Nel senso che sono molto credibili nelle azioni e per le caratteristiche che mostrano sin da subito. Che altro? Quasi dimenticavo la parte principale: è una serie d’azione e quindi qui si menano e si sparano in maniera, devo dire, decisamente coinvolgente, se vi piace il genere. E poi c’è anche del cervello, in tutto questo. Reacher non si butta (quasi) mai a testa bassa, si comporta da vero soldato: pianifica, si prepara, tende trappole e poi agisce, riuscendo sempre a cavarsela, sopraffacendo tutti anche con la sua stazza. In alcuni momenti mi è dispiaciuto per gli antagonisti, devo essere onesto.
Le nostre conclusioni su Reacher
Personalmente, mi piace l’azione fatta bene, deve avere senso. Reacher non è un capolavoro e di certo mai lo sarà, ma è abbastanza buona da lasciarsi seguire piacevolmente e ha senso l’85% delle volte. Ho passato otto ore senza distrarmi troppo, nonostante questo genere non sia per niente tra i miei preferiti. È comunque raro vedere serie di questo tipo diventare dei capolavori perché, a un certo punto, sembrano quasi tutte uguali. Ma devo ammettere che questa in particolare riesce a distinguersi in qualche modo: è piena di cliché, ma i personaggi sono scritti bene; ci sono omicidi che non hanno senso, ma le scene d’azione sono veramente belle e Alan Ritchman è perfetto per questa serie.
Oh, ovunque vada lui, qualcuno le prende: in Titans era Hawk e menava tutti; nel film delle Tartarughe Ninja è Raffaello e mena tutti. Insomma, una serie che consiglio per passare qualche piacevole ora a vedere gente che si picchia in maniera coinvolgente e piacevole, senza troppe pretese. Fateci sapere cosa ne pensate voi, diteci se il voto dato rispecchia il vostro giudizio, o se vi aspettavate qualcosa di diverso (in bene o in meglio). Continuate a seguirci sul sito Kaleidoverse.it per restare sempre aggiornati su ciò che fa parte del mondo nerd; seguite il canale Telegram per non perdervi gli articoli e le recensioni e date un’occhiata al canale YouTube per delle bellissime recensioni in pillole.
Reacher è una classica serie d'azione che segue le vicende di un ex soldato girovago. Per caso si troverà invischiato in una serie di omicidi, ma quando scopre chi è una delle vittime, decide di voler trovare il colpevole a ogni costo e fare giustizia. Se vi piacciono le serie crime d'azione, questo è lo show che fa al caso vostro. Intrattiene in maniera adeguata, senza troppi fronzoli, tant'è che è anche abbastanza cruda. È scritta abbastanza bene e otto ore passano velocemente, senza rendersene conto. Ovviamente non vi aspettate un capolavoro, ma un buon passatempo.