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Retrocultura: il genere young adult

Alessio PallottaBy Alessio Pallotta27 Maggio 2023Updated:12 Giugno 2023Nessun commento6 Mins Read
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Terzo editoriale che continua la rubrica, inaugurata con le lamincards di Dragon Ball e che continua sul viale della memoria con il videonoleggio, che vi terrà compagnia per le prossime settimane. Retrocultura, uno sguardo al passato con occhio nostalgico per riscoprire gli oggetti, le esperienze e le sensazioni di ciò che era. Nell’editoriale che vi trovate sotto gli occhi, come avrete potuto intuire, si andrà a parlare di uno degli eventi che più hanno influenzato e catalizzato l’attenzione dei giovani nei primi anni del 2000: il genere young adult. Genere che si estendeva in vari media e che per molti anni è stata una vera e propria gallina dalle uova d’oro. Sondiamo al meglio questo fenomeno che ha animato i primi anni del 2000. Percy Jackson Retrocultura

L’inizio di un’era

Per comprendere l’origine del genere, e della denominazione, bisogna andare a ritroso nel tempo, molto più di quanto ci si possa immaginare. Tutto ebbe inizio con il catalogo dei libri per ragazzi mandato a scuole e biblioteche dalla libreria centrale di New York. In quel catalogo, esattamente nel 1944, apparì per la prima volta il termine young adult, che nella letteratura del tempo era prevalentemente usato per indicare libri che trattavano storie d’amore. Tuttavia, già negli anni ‘60 si cominciò a tracciare la strada verso quello che poi sarebbe diventato il genere negli anni a seguire, in particolare nei primi anni del Ventunesimo secolo. Perché per quanto il genere sia sempre stato vivo nella letteratura, è con l’approdo sul grande schermo che questo si impose di prepotenza nella mente e nelle vite del grande pubblico.

Come suddetto, l’influenza maggiore del genere nel pubblico avvenne principalmente a cavallo tra il 2008 e il 2015. E chi ha vissuto quegli anni già immagina dove sta per confluire il discorso, poiché facilmente la genesi della sua popolarità è riconducibile a un film in particolare. Ovviamente sto parlando di Twilight, specificatamente del primo capitolo cinematografico della fortunata saga young adult. Per quanto il frangente letterario young adult sia sempre stato ben attivo e lucrativo, la vera e propria consacrazione del genere avvenne solo con l’uscita di questa pellicola, che in pochissimo tempo divenne un fenomeno di costume e sociale soprattutto per il target di riferimento. Questo accrebbe, in un lasso temporale brevissimo, il già florido segmento di mercato young adult, accompagnando il target di riferimento, ragazzi e soprattutto ragazze tra i dodici e i diciotto anni, verso la scoperta dei media che compongono questo filone. Hunger-Games

Successo e avversione

Ma qual è il vero fulcro del successo di queste storie? Semplice, il mettere al centro le emozioni che un giovane può provare. La connessione che un ragazzo o una ragazza possono provare con i protagonisti di quei romanzi o di quelle pellicole è infinitamente maggiore rispetto a qualsiasi altro prodotto che ha come target gli adulti. Perché spesso si parla di temi sentiti dai “giovani adulti”. Viene trattato tutto ciò che riguarda la passione, l’emozione e la lotta contro il mondo; qualcosa con cui tutti, soprattutto i giovani, entrano in contatto ogni giorno, rendendo, per loro, il racconto più vivo, più vitale e soprattutto più emotivamente affine. Ci si trovava sì davanti a intrecci meno maturi, ma ancora abbastanza maturi per bilanciare la sottile linea narrativa ed emozionale, che si fa terra di mezzo, nel passaggio tra bambino e adulto.

Ricordo ancora in modo vivido quanto questa ondata di prodotti young adult, partita da Twilight, influenzò le nostre vite. Non si parlava di altro, soprattutto il pubblico femminile era incantato dalla storia d’amore sofferta e impossibile tra Bella ed Edward. Di come ogni prodotto possibile e immaginabile aveva il logo del film o anche solo due immagini, e tanto bastava per farlo vendere a una moltitudine di folle urlanti. Ricordo ancora quando in classe noi ragazzi avevamo le figurine da scambiare e come le ragazze invece si scambiavano piccole riviste piene di articoli su questo o quell’altro lungometraggio, sulla falsariga di un amore sofferto e impossibile. Riviste rimaste oramai legate ai ricordi di una giovinezza perduta, con sì, un senso di avversione allora come adesso, ma che mi strappano sempre un sospiro dal sapore nostalgico. Maze-Runner

L’inizio e la fine

Dall’arrivo di Twilight nelle sale, molti furono i tentativi di replicare la formula del successo. Alcuni riusciti e altri meno. Tra i più riusciti c’è di certo la trilogia di Hunger Games che ha lanciato la carriera di Jennifer Lawrence, ma anche alcuni meno consueti per il genere come Hugo Cabret – diretto da niente di meno che Martin Scorsese – per continuare poi con saghe come Maze Runner o The Divergent che alternavano una narrazione consona al target di riferimento, ma piena di azione, senza lasciare da parte i temi che rendono distintivo il genere come i primi amori, le difficoltà relazionali tra coetanei, lo scontro con il mondo adulto e la crescita che questo comporta. Purtroppo però tutto ha un inizio come una fine e verso lo spegnersi dei primi quindici anni del nuovo millennio, il fuoco della passione del pubblico verso questi prodotti ha cominciato a scemare fino a farli sparire sempre più verso l’anonimato e farli tornare sempre più al luogo di origine di tale genere cioè l’ambito letterario.

Personalmente ricordo con insofferenza tutti quei prodotti young adult di cui spesso le mie amiche parlavano, fantasticavano e discutevano, ma con il senno di poi mi sono accorto di come molti di questi prodotti hanno avvicinato tante persone alla lettura, spesso anche di testi molto corposi, e di come quelle persone siano “traslate” verso una vita da lettori e lettrici voraci. Quindi infine non posso che ringraziare Stephenie Meyer, Suzanne Collins, Rick Riordan e tanti altri per aver arricchito le vite di tutti. E ancora oggi quando vedo un ragazzo o una ragazza leggere Twilight, Percy Jackson o Hunger Games non posso non sorridere malinconicamente e pensare a come quelle storie direttamente o indirettamente hanno cambiato le nostre giovani vite. Voi avete letto qualche saga young adult? Li avete ancora in libreria? Fatecelo sapere nei commenti. Come sempre, vi invitiamo a leggerci su Kaleidoverse e a seguirci sulle nostre pagine social, dove pubblichiamo sempre contenuti. Se volete condividere con noi suggerimenti, consigli su nuovi film da vedere (ma anche anime, serie TV e videogiochi) o soltanto discutere delle ultime notizie, ci trovate sui nostri gruppi community, su Facebook e Telegram.

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