L’episodio 15 di Bleach Thousand-Year Blood War si è concluso con un cliffhanger: mentre da qualche parte nel Seiretei un capitano cade, negli edifici della Divisione Ricerca e Sviluppo (la Divisione 12) una telefonata sembra promettere una nuova speranza. Sarà davvero così? L’episodio 16 – “The Fundamental Virulence” – non fa attendere una risposta. E noi di Kaleidoverse, dal canto nostro, non risparmiamo tempo e vi parliamo di questo nuovo episodio subito dopo questa breve introduzione (ovviamente senza spoiler).
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Bleach Thousand-Year Blood War: The Fundamental Virulence
Dopo una panoramica generale che abbraccia il Seireitei intero mostrandoci personaggi che avevamo lasciato indietro quest’inverno, l’episodio 16 di Bleach Thousand-Year Blood War si sviluppa principalmente per coppie. Ritorniamo brevemente da Hitsugaya e da Matsumoto, che avevamo lasciato contro Bazz-B e Cang Du, per poi andare a salutare affettuosamente altri personaggi, che si ritrovano loro malgrado con uno Sternritter da sistemare.
Ma non è tutto qui: l’inattesa telefonata di Urahara a Kurotsuchi, che concludeva l’episodio 15, fornisce un nuovo strumento agli Shinigami, che dall’inizio della guerra sembravano essere destinati alla sconfitta più totale. Mentre l’ultimo ritrovato fabbricato da Urahara raggiunge i nostri paladini sparsi per la Soul Society ascoltiamo, rapiti da questa nuova svolta, la magnetica spiegazione dell’ex-capitano della Divisione 12. E non solo: i nuovi scontri hanno il tempo di mostrarci le Zanpakuto di alcuni Shinigami che non erano mai state davvero esaminate prima. Il contrattacco dei membri del Gotei 13 durerà? Non lo sappiamo: quel che è certo è che i Quincy non hanno ancora scoperto tutte le loro carte.
Una crepa nell’invincibilità del nemico
Se dovessimo trovare un tema per questa puntata di Bleach Thousand-Year Blood War questo sarebbe sicuramente l’invincibilità. Fin dai primissimi episodi di questa nuova serie, infatti, i Quincy sembravano essere compatti e privi di qualsivoglia debolezza. Questo sicuramente non giocava a favore degli Shinigami, che presi alla sprovvista e di fronte a un nemico così diverso da loro hanno sofferto e sono caduti. Urahara, tuttavia, ha riacceso la fiammella della speranza esponendo la vera e sola debolezza dei Quincy: una paura atavica (ma nei confronti di chi o di che cosa ovviamente non ve lo diciamo).
Riusciranno gli Shinigami a sfruttare la crepa scura che percorre le vesti immacolate dei Quincy? Staremo a vedere. Al momento, comunque, gli equilibri sembrano essersi leggermente ristabilizzati. Una particolarità molto importante di questi episodi, inoltre, è rappresentata dall’assenza del protagonista, su un piano completamente diverso, alle prese con una sfida che sembra arrivata a una svolta. Con Ichigo altrove, però, i personaggi secondari hanno modo di brillare, e chi scrive aspetta con una certa impazienza di rivedere in azione tutte – ma proprio tutte – le personalità create da Tite Kubo, che hanno ancora molto da rivelare al pubblico.