Tempi incerti richiedono misure disperate, ma non sempre. A volte il male è evidente e in bella vista nella vita di tutti i giorni, altre volte non è neanche così facile individuarlo. Ed è proprio nell’ombra che si muovono i protagonisti di Come Diventare Boss della Criminalità. La nuova docuserie targata Netflix indaga tra ironia e verità storica le vite di sei boss della malavita che hanno segnato il Novecento. Kaleidoverse l’ha vista e ve ne parla in questa recensione che potrebbe contenere spoiler se non amate la storia recente o il true crime.
Diretta da Ron Myrick (Capitan Planet e i Planeteers). e narrata da Peter Dinklage (Il Trono di Spade), Come diventare boss della criminalità si compone di sei episodi, ognuno dedicato a un volto noto della criminalità internazionale: Al Capone, Frank Lucas, Totò Riina, John Gotti, Whitey Bulger e Pablo Escobar. Di ognuno si raccontano i punti salienti delle loro vite e del loro impero criminoso, tracciando le parabole delle loro ascese e delle loro rovinose cadute.
Come diventare boss della criminalità: la trama
Cos’hanno in comune Al Capone, Frank Lucas, Totò Riina, John Gotti, Whitey Bulger e Pablo Escobar? Hanno dominato e terrorizzato una fetta di mondo nel corso delle loro vite, dettando legge per gli altri e affermando il loro predominio nella catena alimentare dell’essere umano. Ognuno di loro ha brillato particolarmente in un’area d’interesse – Capone è un esempio di boss deciso e risoluto, Lucas è un uomo d’affari ben organizzato, Riina un despota, Gotti… È tutto ciò che un malavitoso non dovrebbe essere. Ma questo avrete modo di vederlo con i vostri occhi nella puntata a lui dedicata.
È quindi questo che viene raccontato in Come Diventare Boss della Criminalità: ogni episodio narra la vita di uno di questi illustri nomi della criminalità organizzata schematizzando e analizzando le loro azioni, i punti di forza e le debolezze che li hanno portati al successo e ne hanno decretato la caduta. La serie non si limita però a raccontare tutto questo con filmati di repertorio e sequenze animate che alleggeriscono la narrazione ma anche tramite interviste a persone che sono state direttamente coinvolte nel mondo criminale contemporaneo.
Un sequel non dichiarato
Come Diventare Boss della Criminalità si inserisce all’interno di un filone più ampio che comprende altre due produzioni simili per stile e intento. Ritroviamo infatti la voce di Peter Dinklage – e in italiano di Paolo Marchese – anche in Come Diventare Tiranni (2021) e in Come Diventare Leader di una Setta (2023), altre due docuserie presenti nel catalogo Netflix che insegnano ai loro prodi allievi come conquistare uno Stato e un insieme di menti – il tutto, ovviamente, immergendosi nell’illegalità.
Lo stile – o modus operandi, visto il genere – è uguale: le puntate mettono insieme materiale di repertorio – fotografie, video, articoli di giornale – sequenze animate e interviste che vedono come protagonisti personaggi che, a vario titolo, hanno orbitato nei circoli della criminalità contemporanea. Questo sapiente mix fa la sua magia, attraendo lo spettatore e spingendolo a continuare la visione al ritmo della voce narrante e delle regole che detta con convinzione.
A lezione di illegalità
Esatto: Come Diventare Boss della Criminalità non è una semplice docuserie. Chi mastica questa tipologia di prodotti lo sa molto bene: il modo in cui è impostata è originale e al limite del geniale. Peter Dinklage è un narratore ironico, attento e premuroso non solo nel divulgare le vite di personaggi ricordati come star della criminalità organizzata, ma anche nel giocare con lo spettatore con continui ammiccamenti e battute di spirito che ridimensionano di molto i crimini mostrati, portandoli a un livello di normalità che pochi immaginano.
In fondo lo dice il titolo stesso: Come Diventare Boss della Criminalità è una pratica guida per aspiranti criminali che desiderano intraprendere la carriera della malavita come i beniamini che compaiono nei singoli episodi. Gli scrittori della serie hanno infatti evidenziato non solo i singoli percorsi di questi leader del male ma hanno anche messo in luce i loro punti di forza, le loro debolezze, le loro idee e il modo di agire che li ha portati a dominare incontrastati per periodi di tempo più o meno lunghi sia negli Stati Uniti – dove si sono svolte la maggior parte delle storie raccontate – che altrove, come in Italia o in Colombia.
Tra verità e ironia
Attenzione però: ovviamente Come Diventare Boss della Criminalità non è un tentativo di incitamento alla violenza, all’odio e alla criminalità. La serie va Intesa in chiave ironica e serve soprattutto per raccontare un passato che sembra lontano ma che in realtà non lo è affatto. Questo è reso non solo dagli interventi di persone tuttora in vita che hanno conosciuto uno o più boss della criminalità ma dal perpetrarsi di azioni e idee che raccontano una storia ben precisa.
Più di ogni altra cosa, infatti, Come Diventare Boss della Criminalità insegna che una persona, per quanto svantaggiata possa essere, può essere disposta a fare di tutto per raggiungere la vetta della piramide e poter godere della vista, se ha abbastanza ambizione, talento e ingegno. Si tratta di una lezione molto importante che mette in mostra come sete di potere, vendetta e ambizione siano tutti ingredienti che formano un cocktail che può rivelarsi mortifero per chi non è in grado di mescolarlo bene.
Le nostre conclusioni su Come Diventare Boss della Criminalità
Come Diventare Boss della Criminalità si conferma un’ottima docuserie che vi intratterrà con leggerezza, tono scanzonato e utili informazioni. La narrazione è moderna e molto pop e risente anche della popolarità di queste figure che si sono inserite nell’immaginario grazie ad altre produzioni come Capone, American Gangster, La mafia uccide solo d’estate, Narcos e Boardwalk Empire. Questa volta, però, prendono vita di fronte agli occhi dello spettatore senza alcuna finzione.
Per questa recensione è tutto: ora tocca a voi. Avete già visto Come Diventare Boss della Criminalità o progettate di farlo durante il fine settimana per far passare le faccende domestiche più in fretta? Qualunque sia la vostra risposta non mancate di farcelo sapere scrivendo sulle pagine social di Kaleidoverse e sui gruppi community presenti su Facebook e Telegram dove pubblichiamo aggiornamenti importanti sugli ultimi articoli che scriviamo – come la recensione di Blue Eye Samurai, quella di Wish o la nostra classifica sui migliori attori nel mondo dei videogiochi. Vi aspettiamo!