Uno dei nuovi titoli di Amazon Prime Video aggiunti questo mese è Il Nemico (in inglese Foe), uscito in qualche cinema selezionato nel 2023. Film distopico, thriller e inaspettatamente drammatico, Il Nemico cattura l’attenzione per il duo protagonista, per la fotografia che esalta gli elementi naturali e per le riprese a campo lungo, anzi lunghissimo. In questa recensione no spoiler de Il Nemico, Kaleidoverse vi racconterà qualcosa di più su questa nuova e sorprendente pellicola che contiene molti più temi di quanto sembri.
Diretto da Garth Davis (Lion – La strada verso casa), co-autore della sceneggiatura insieme a Iain Reid (autore del romanzo da cui è tratto il film), Il nemico vede un cast essenziale ma luminoso. Saoirse Ronan (Piccole donne), Paul Mescal (Normal people) e Aaron Pierre (Brother) sono infatti i volti principali della pellicola, personalità che tengono in piedi e mettono in atto una storia dal ritmo lento ma perentorio che spazia per paesaggi sconfinati e ambienti bui e vuoti per poi spazzare via tutto con tremenda e sorprendente crudeltà. Vediamo insieme la trama.
Il nemico: la trama
Henrietta (Saoirse Ronan) e Junior (Paul Mescal) sono sposati da 7 anni e vivono nella casa della famiglia di lui, sperduta in mezzo alla campagna. Il loro matrimonio non è dei più felici, ma le cose cambiano quando una notte a far loro visita arriva Terrance (Aaron Pierre). L’uomo dice di essere un dipendente governativo e di trovarsi lì per reclutare Junior in un programma spaziale che punta ad avviare la vita extraterrestre del genere umano, dal momento che la desertificazione della Terra è sempre più intensa.
Costretto a prendere parte al programma, Junior e Henrietta si ritrovano a dover ospitare Terrance perché uno dei servizi che la sua compagnia offre è quello di rimpiazzare la persona mandata nello spazio con una replica perfettamente identica. Per far ciò che questo sia possibile, però, Terrance deve vivere con la coppia e studiare da vicino sia Junior che il suo rapporto con la moglie. In questo modo lo spettatore scopre lo stato delle cose in una Terra del futuro sull’orlo del disastro e assiste alla scoperta di sogni, speranze e desideri dei due coniugi, che hanno modo di riscoprirsi grazie all’arrivo di Terrance, che si rivelerà davvero un punto di svolta irreversibile.
Il silenzio di una campagna morente
Dal punto di vista prettamente cinematografico la regia di Davis si caratterizza per l’uso di campi lunghi e riprese dall’alto che raccontano senza bisogno di parole il futuro nel quale è ambientata la trama del film. La Terra è al collasso, sempre più desertica e calda, con poche aree verdi rimaste e ancor meno piogge a bagnare i terreni. Ad accompagnare questi quadri catastrofici c’è il silenzio, compagno ingombrante e pesante negli ambienti chiusi, dove a primeggiare sono gli sguardi dei protagonisti.
Dal punto di vista della sceneggiatura, invece, il film racchiude in sé un colpo di scena che colpisce lo spettatore quando la trama sembra propendere per una risoluzione positiva del conflitto – il rapporto in bilico tra Junior e Henrietta e la partenza dell’uomo. I tre attori principali hanno svolto un lavoro egregio nell’esprimere i vari lati dell’essere umano – il dubbio e i desideri di Henrietta, la concretezza quasi lapidaria di Junior e la curiosità dalla sfumatura morbosa di Terrance – contribuendo a mantenere alta la soglia dell’attenzione fino all’ultimo secondo.
La data di scadenza del mondo
Il mondo raccontato nel futuro de Il Nemico è uno scenario tanto spietato quanto realistico: la crisi climatica ha raggiunto il punto di non ritorno, gli eventi climatici straordinari sono diventati ormai una consuetudine, le piogge sono sempre più rare e le temperature sempre più alte. Di fronte all’inevitabilità della fine del mondo il genere umano sceglie nella pellicola di abbandonare la nave, dando fondi alla ricerca per creare un ambiente vivibile nello spazio, come apprendiamo quando Terrance si presenta a casa di Junior e di Henrietta.
Si crea quindi un dualismo bizzarro che sembra destinato a rompere l’equilibrio delle cose: da un lato abbiamo un mondo che cerca di andare avanti come sempre – racchiuso nel lavoro di Henrietta, cameriera in una tavola calda – e dall’altro c’è la dimostrazione senza filtri dello sfruttamento degli ecosistemi rappresentata invece da Junior, dipendente in un allevamento intensivo di polli costruito su più piani in cui la vita degli animali ha completamente perso di importanza, sepolta sotto il peso di una routine vuota e della voracità di una società che continua a togliere alla natura senza restituire nulla.
Rapporti sterili
L’accanimento del genere umano in quanto tale si evince anche dal rapporto tra Henrietta e Junior, un matrimonio che si trascina per inerzia, completamente svuotato di passione ed emozione. È soprattutto il punto di vista di Henrietta a comunicarci questo disagio, mentre la trama ci racconta un’incomunicabilità che regredisce progressivamente per poi riprendere brutalmente il sopravvento sul finale. In particolare i due coniugi sembrano essere innamorati del loro passato, scrigno di irraggiungibile felicità che non riescono a riaprire nel presente né a proiettare nel futuro.
La mancanza di comunicazione tra i due, il fatto che siano diventati estranei l’una per l’altra – dei perfetti sconosciuti – si estende poi anche al di fuori della casa e del matrimonio, andando a toccare gli altri in maniera più generale. L’umanità è disgustosa a detta di Junior, e le cose che accomunano gli uni con gli altri sono solo gli scarti disseminati in giro per il pianeta. È dunque tramontata l’epoca del noi in Il nemico, lasciandosi dietro singoli individui incapaci di ritrovare un senso di comunità da soli.
L’IA: friend or foe?
Il rapporto tra Henrietta e Junior rispecchia – esagerando di molto – l’evoluzione delle relazioni odierne alla luce della diffusione dei social media. Relazionarsi all’altro è diventato molto difficile, quasi impossibile, soprattutto quando l’altro in questione si rivela essere in qualche modo una delusione. Oggi è complesso socializzare di persona, ma d’altro canto sembra che comunicare usando gli smartphone e riducendo un rapporto a una chat sia più semplice. Insomma, l’uomo ha ormai bisogno di un’interfaccia per guardare gli altri. È in questo senso, a parere di chi scrive, che si inserisce l’elemento fantascientifico e sci-fi del film, che oltrepassa lo spazio e la stazione orbitante per andare a finire nel campo dell’intelligenza artificiale, presente fin dal principio ma celato per quasi l’intera durata della pellicola.
Il modo in cui questo tema si inserisce nella storia di Henrietta e Junior riporta alla mente i fasti di Blade Runner, in cui gli androidi non se la passavano benissimo. Anche in Il nemico il trattamento riservato all’IA non è dei migliori: sfruttata dagli umani e poi eliminata come uno scarto, ripropone la storia di Frankenstein e della sua creatura, meravigliosa in quanto prodotto del progresso e dell’ingegno ma relegata allo status di oggetto nonostante sia autodeterminante – caratteristica ripetuta più volte nel corso del film – ed eliminabile senza il benché minimo rimorso.
Le nostre conclusioni su Il Nemico
Il nemico dà inizio al 2024 cinematografico di Prime Video con una delicatezza e una discrezione che nascondono una storia famelica e sofferta. Il mondo è immaginato come spacciato, l’umanità è un aggregato di diffidenza e di egoismo e i pochi attimi di speranza e di amore vengono calpestati dal progresso e dalla scienza. Restano, però, delle interpretazioni magistrali e una trama ricamata con la sapienza e la malizia di chi sa acchiappare lo spettatore e portarlo fino in fondo.
Speriamo che questa recensione vi sia piaciuta e che, se non avete ancora visto Il nemico, gli darete una possibilità. Vi invitiamo come sempre a seguire Kaleidoverse sulle pagine social per restare sempre aggiornati sugli ultimi articoli pubblicati – come la recensione di La creatura di Gyeongseong, quella di La società della neve o quella della seconda stagione di What If…?. Abbiamo anche dei gruppi community – su Facebook e su Telegram. Iscrivetevi se volete discutere con noi delle ultime novità in campo cinematografico o seriale, vi aspettiamo!
Thriller distopico ambientato in un mondo al collasso, Il nemico si rivela essere un dramma sull’incomunicabilità che racconta la storia di una coppia che ha portato avanti il proprio matrimonio fino all’esasperazione. Caratterizzato da campi lunghi e luoghi immensi, la pellicola porta avanti una storia che maschera dietro la ripresa di un rapporto arrivato al limite temi molto più attuali, come quello dell’intelligenza artificiale, del consumismo, del surriscaldamento climatico e dell’io. Esemplari le interpretazioni dei protagonisti, in grado di esprimere la profondità dei personaggi e l’evoluzione dei rapporti umani, scontati, privi di emotività e di valore.