Se siete fan della Marvel e ci seguite da un po’ avrete sicuramente notato la nostra serie di recensioni sulla stagione 2 di What If…?, la serie d’animazione di casa Disney che ha intrattenuto i fan di tutte le età negli ultimi giorni del 2023 – dal 22 al 30 dicembre. Dopo esserci accomodati anche noi per seguire passo passo le nuove storie raccontate dall’Osservatore e avervene parlato qui su Kaleidoverse schivando spoiler grossi come macigni, è finalmente arrivato il tempo di sgranchirci le dita e approfondire tutto quello che vi abbiamo raccontato. Cosa che faremo in questa recensione generale della stagione 2 di What If…?, che di spoiler, per forza di cose, ne conterrà.
What If…? è l’adattamento dell’omonimo ciclo di fumetti Marvel e ha raggiunto gli schermi grazie a A.C. Bradley (Ms. Marvel), che ha acceso la miccia che ci ha portati ad avere 2 stagioni e una terza annunciata. Anche la seconda stagione della serie vede moltitudini, e non solo dal punto di vista degli episodi – sempre 9, ma con storie nuove – ma anche da quello dei registi, degli sceneggiatori e dei doppiatori che hanno partecipato al progetto, confermando l’immensità non solo del multiverso ma anche della macchina Marvel, prestante e ben oliata. E adesso addentriamoci nella recensione della stagione 2 di What If…?, perché abbiamo molte cose da dire.
What If…? Stagione 2: la trama suppergiù
La nuova stagione di What If…? presenta agli spettatori 9 nuove storie che in alcuni punti collimano e si intrecciano, rendendo perfettamente l’idea stessa di multiverso. A differenza della prima stagione c’è un’attenzione maggiore allo spazio esterno alla Terra, come si evince dalle storie di Nebula, di Tony o di Hela. Il nostro pianeta resta sempre importante, ma si relaziona molto di più ai personaggi spaziali come Ego e gli asgardiani – ancora Hela, Odino e Thor, a questo giro molto più serio di quello che abbiamo conosciuto nel settimo episodio della prima stagione.
Abbiamo anche l’introduzione dei film Marvel usciti dopo il debutto di What If…?, come Shang-chi e la leggenda dei dieci anelli e il ritorno di alcuni personaggi che abbiamo incontrato nel corso del primo cour della serie e che, a quanto pare, hanno ancora molto da raccontare, come Captain Carter, sballottata in giro per il multiverso e molto presente nel corso della stagione, soprattutto nell’ultimo episodio, nel quale unisce le forze con un’eroina Marvel nuova di zecca: Kahhori, la giovane Mohawk che ha incontrato i poteri del Tesseract.
What If…? Stagione 2: l’animazione è la chiave
I 9 nuovi episodi di What If…? confermano una considerazione che emerge già guardando la prima stagione: l’animazione vince. Non è un’affermazione poi così sorprendente se si dà un’occhiata alla storia della Marvel e ai numerosi cartoni animati che hanno popolato le televisioni per anni, ma questa serie – così fresca, così accurata e dal potenziale così ampio – non fa che ribadirlo. I film live action che hanno reso definitivamente famosi i fumetti Marvel saranno sicuramente ricordati, ma la serie animata si conferma un loro naturale prolungamento, rivelandosi ancora una volta versatile e perfettamente in linea con i prodotti precedenti.
Il fatto, poi, che What If…? sia proprio una serie e che i singoli episodi non durino a lungo – 30 minuti in media l’uno – rende la visione davvero molto simile allo sfogliare gli albi. Un’altra chicca di What If…? si riconferma il doppiaggio, che vede il cast cinematografico prestare la voce ai rispettivi personaggi. Ma non è solo questo: il sesto episodio sdogana il doppiaggio tradizionale regalandoci un coro di voci nuove – in lingua Hodínösöni, quella del popolo della protagonista, Kahhori, e in spagnolo – mentre nel nono abbiamo qualche linea di dialogo in cinese. Questa scelta aumenta la verosomiglianza di What If…? e avvicina ancora di più il mondo animato a quello reale.
Una saga ben assortita
Le nuove storie raccontate dall’Osservatore in questa seconda stagione di What If…? arricchiscono un ventaglio già molto sfaccettato di storie Marvel, mostrando tutto il potenziale di un universo dai mille volti. Il concetto stesso di multiverso è interessante – il chiedersi come sarebbero andate le cose con una decisione diversa, con un dispiegamento diverso degli eventi – e rappresenta il terreno perfetto per approfondire personaggi e presentarne di nuovi. Il primo episodio, per esempio, prende il pianeta Xandar – apparso su schermo con i Guardiani della Galassia – e lo mostra da un punto di vista noir, molto simile alle atmosfere di Blade Runner.
La sensazione si rinforza se si pensa che la protagonista di quella puntata è Nebula, la figlia-cyborg di Thanos, trasformata in quel particolare universo in un’antieroina che piace molto e attrae per i toni del racconto. Anche Peter Quill riceve una maggiore attenzione e, con lui, anche Hope e Hank Pym, presenti in un universo che potrebbe riservare delle sorprese in futuro, vista la volontà di Thor di fermare Ego. Ci sono poi gli Avengers, e c’è Tony, che ci porta da una Gamora che avevamo conosciuto con i Guardiani del multiverso. E c’è – oltre a Captain Carter, di cui parleremo tra poco – anche Hela, di cui conosciamo una storia alternativa che mostra molto più di quanto abbia fatto Thor: Ragnarok.
Storie di potere, storie di poteri
È forse un po’ scontato parlare di poteri in questa sede: si tratta dell’ABC dei supereroi e dei supercattivi. Nonostante questo, però, in questa seconda stagione di What If…? fanno la loro comparsa nuove abilità che non passano inosservate. A partire dalla nuova veste di Happy, che nell’episodio 3 si inietta il sangue di Hulk, passando per l’episodio 6 e la nuova veste del Tesseract, alla puntata 7 e all’evoluzione di Hela e arrivando, sul finale, alle conoscenze distruttive di Strange Supremo, i poteri dei personaggi non annoiano mai.
Oltre a divertire gli spettatori, proprio come nel primo cour della serie l’arrivo di nuove abilità nel corso degli episodi dà potere non solo a maschere che non sembravano destinate ad averne – come Happy – ma ribalta anche situazioni di oppressione. Esemplificativo è l’episodio 6, nel quale il potere del Tesseract infuso ai Mohawk dà loro la possibilità di ribellarsi e di lottare contro i conquistadores, giunti per colonizzarli. La scena finale della puntata, nella quale vediamo Kahhori e i suoi compagni presentarsi al cospetto della regina di Spagna, è iconico in tal senso e comunica un messaggio davvero inequivocabile.
Tutti possono essere eroi
Il potere non è l’unico tema presente nella nuova stagione di What If…?. Grande spazio è lasciato anche a personaggi che tirano fuori il loro lato più eroico e buono. Si potrebbe pensare in un primo momento all’Hydra Stomper e a Steve Rogers, ma in verità quella è una dinamica che conosciamo già – nei film era Bucky Barnes a vestire i panni del Soldato d’inverno, il migliore amico di Cap rapito e plagiato dall’Hydra che poi riscopre sé stesso con il tempo. Ci riferiamo, invece, alla centralità che assumono alcuni personaggi secondari con ruoli tutt’altro che eroici, come Happy Hogan e Hela.
Sì, li abbiamo già citati sopra parlando di nuovi poteri e, pensando un po’ al vecchio Ben Parker che parlava di grandi poteri e grandi responsabilità, è vero che questi vadano a braccetto con grandi gesti e importanti decisioni, anche se prese inconsapevolmente. Happy, per esempio, diventa Freak inavvertitamente, e cerca di salvare l’Avengers Tower senza abbandonare la sua goffaggine e il suo umorismo, che anzi si amalgamano perfettamente alla super forza e alla rabbia acquisite. Per quanto riguarda Hela, invece, nell’episodio 7 ne conosciamo un lato nascosto e d’impatto, quello di liberatrice dell’universo, ottenuto dopo aver fatto molta introspezione e aver abbandonato il risentimento.
Amore, morte e quello che c’è dopo
E ora veniamo al tema che più ci ha colpito. Sarà che chi scrive è una fan di Captain Carter, sarà che un po’ di melodramma ci sta sempre, ma gli ultimi 3 episodi della stagione hanno riportato a galla sentimenti pesanti e definitivi sia per la super soldatessa che per lo Strange Supremo, consumato dal desiderio di poter riavere indietro il suo universo e Christine, l’amore della sua vita. Carter e Strange condividono il destino avverso nei confronti dell’amore: entrambi non riescono, per un motivo o per un altro, ad avere il loro lieto fine con la persona amata, sempre sfuggente e irrangiungibile.
I due incarnano due lati ben distinti del lutto onnipresente nelle loro vite: Peggy riflette più volte sulle continue occasioni mancate tra lei e Steve, ma il suo amore non vacilla e aver perso quella chance le ha dato la forza di fare meglio, di essere ciò che è. Strange, invece, è stato consumato dal lutto, inghiottito dal desiderio cupo e pericoloso di riavere ciò che aveva. Il rifiuto del lutto, la determinazione a oltrepassare ogni limite per avere una possibilità lo porteranno a snaturarsi ma anche, alla fine, a ridare vita a qualcosa di perduto. È su queste note che si conclude la stagione, con una riflessione sull’estensione dell’amore, che abbraccia e nutre l’intero multiverso, raffigurato nelle sembianze di Yggdrasil, l’albero della vita.
Le nostre conclusioni su What If…? Stagione 2
Avrete sicuramente capito dalle nostre parole, dai nostri brevi resoconti dei giorni scorsi e dalla nostra recensione che vale la pena di guardare anche la stagione 2 di What If…?. L’animazione fa tornare un po’ bambini con la consapevolezza di tutti i film e le serie TV Marvel arrivate nel corso degli anni, mentre le singole storie e quelle in comune tra i vari personaggi protagonisti intrattengono, fanno sorgere domande e coinvolgono lo spettatore, che ne vuole di più proprio perché il format funziona e ha un potenziale pressoché infinito – proprio come il multiverso.
Noi speriamo che la nostra recensione della stagione 2 di What If…? vi sia piaciuta. Kaleidoverse è un progetto senza fini di lucro, quindi ogni forma di supporto è ben accetta. Potete seguirci sulle nostre pagine social per restare sempre aggiornati sugli ultimi articoli in uscita, e potete iscrivervi ai nostri gruppi community su Facebook e Telegram per parlare con noi sia di What If…? che di tutte le altri meravigliosi serie TV e film usciti in questi giorni, come Percy Jackson e gli dèi dell’Olimpo o Raffa. Vi aspettiamo numerosi!
La seconda stagione di What If…? conferma la validità del prodotto e ribadisce la sua efficacia. L’animazione in quanto mezzo estremamente versatile, unito alla serialità del titolo, crea una serie che si avvicina tantissimo ai fumetti, tanto da ricollegarsi sia a loro che ai film. Così, la storia che racconta frammenti di multiverso è essa stessa parte di un multiverso che straborda e si intreccia all’intera produzione Marvel. Protagonisti più degli altri di questa stagione sono sicuramente Captain Carter e Stephen Strange, che comunicano quello che è in un certo senso il tema di fondo di questa nuova stagione: il lutto, l’amore che resta dopo e il modo in cui può o non può essere gestito. What If…? si conferma così un format vincente per l’adattamento degli albi, e può potenzialmente continuare ancora per molto tempo.