Il 2024 ha portato l’attrice della famosa Penny di The big bang theory, Kaley Cuoco, in un ruolo del tutto inedito. Il film è diretto da Thomas Vincent ed è stato scritto da Seth Owen. Per quanto riguarda la produzione troviamo la stessa Kaley Cuoco affiancata da Andrew Rona. Role play è uscito il 12 gennaio ed è disponibile per la visione sulla piattaforma streaming di Amazon, Prime video. Il genere del film è un abbinamento di azione e commedia e capiremo più avanti il motivo quindi proseguite nella lettura della recensione di Role Play.
Il role play portato su un altro livello
La trama è molto semplice: Emma (Kaley Cuoco) e Dave (David Oyelowo) per ravvivare il loro rapporto di coppia inscenano un gioco di ruolo nel quale i due fingono di non conoscersi. Qui introduciamo il genere commedia in quanto Emma fa il doppio gioco in cui lei interpreta la parte di una donna in carriera pur essendo tutt’altro. Di fatto Emma si chiama Anna Peller ed è una famosa assassina su commissione. Il genere azione viene introdotto da metà film perché Bob (Bill Nighy) approccia Emma e Dave al bar durante il loro gioco di ruolo. Bob è in realtà un sicario mandato ad eliminare Anna perché ha abbandonato l’associazione per cui lavorava.
Emma e Dave si ritroveranno immischiati in un omicidio avvenuto nell’hotel in cui stavano facendo il gioco di ruolo. Più che Dave sarà Emma a doversi preoccupare della vicenda in quanto il suo volto non è poi così sconosciuto agli investigatori. Purtroppo per lei esistono vari collegamenti tra gli omicidi avvenuti in casi particolari e una donna trasformista. Kaley Cuoco quindi si ritrova ad interpretare la versione più anonima di Black Widow della famosissima attrice dell’MCU Scarlett Johansson. Anche il background delle due protagoniste è simile: entrambe sono state addestrate fin da piccole per diventare fredde assassine spietate.
Gioco di ruolo sì ma non è D&D
Aspetto centrale e fulcro dell’intero film è appunto il gioco di ruolo tra Emma e Dave che finisce nel peggiore dei modi. A differenza di D&D però non potranno fare un tiro salvezza ma dovranno giocarsi tutte le carte nel migliore dei modi per uscirne. C’è da ammettere che il grosso del piano per salvarsi è affidato a Emma essendo appunto l’esperta tra i due nel role playing. Non vogliamo svelarvi troppo di come andranno le cose ai nostri due protagonisti perché il film è sviluppato davvero bene e svolge altrettanto bene la funzione d’intrattenimento.
Role play dà solo il titolo al film in quanto il gioco in sé viene presentato esclusivamente in una scena e non ripetuto più volte per dare il senso di consuetudine. Potrebbe anche essere inteso però che la protagonista giocasse da sempre al gioco di ruolo perché costretta a destreggiarsi tra la vita reale e la vita da assassina. Se visto con questa chiave di lettura assume tutt’altro significato andando a centrare perfettamente trama e titolo. Resta il fatto che, in ogni caso, il gioco di ruolo è presentato nella maniera più naturale e semplice così come nella vita reale.
Una campagna durata troppo poco
La parte action del film non brilla particolarmente e purtroppo non ci troviamo davanti a scene d’azione alla Jackie Chan. Questa è una delle pecche del film che però punta, pur essendo una trama già rodata in altre salse, su una storia ben strutturata. Altra nota dolente è la risoluzione un po’ troppo frettolosa della vicenda. Verso i tre quarti del film vengono introdotti due personaggi che avrebbero dovuto avere un approfondimento del background. Seppur uno dei due, Raj (Rudi Dharmalingam), entri in scena attraverso una telefonata a Emma non vi è la reale presentazione del personaggio in tutto e per tutto. Il secondo personaggio, fondamentale per capire il background di Emma, è Gwen (Connie Nielsen) nonché la sua mamma adottiva che l’ha addestrata per diventare assassina.
La vita segreta di Emma non viene nascosta ma anzi è introdotta già fin dall’inizio mettendo in chiaro da subito la piega del film. La presentazione immediata del suo particolare lavoro però viene smorzata per quasi metà film. La scintilla che fa ripartire il tutto arriva con l’omicidio e rimette in moto la motrice del film. Si sarebbe dovuto concentrare l’intero film sul suo lavoro da assassina per renderlo interamente interessante. Non avendo seguito questa strada si passa una buona parte di film ad aspettare che arrivi un po’ di movimento. Non c’è stato un equilibrio tra la parte comedy e quella action finendo per raccogliere quest’ultima nella parte finale e in maniera sbrigativa. Sempre in questa parte di film viene usata una colonna sonora da comedy nonostante il clima sia di tutt’altro tipo andando a cozzare.
Le nostre conclusioni su Role play
Tirando le somme possiamo dire che il film svolge al meglio la sua funzione di intrattenere ma con vari problemi di suddivisione delle tematiche andando a creare, purtroppo, un mancato equilibrio. La recitazione non ha particolari difetti se non nelle scene d’azione in cui si nota troppo la finzione. Il ruolo ricoperto da Kaley Cuoco è diverso da quello che per 12 anni abbiamo visto in The big bang theory. Ruolo che però viene svolto in maniera soddisfacente e credibile. Complessivamente il prodotto è gradevole ma non brilla particolarmente nel vasto panorama delle piattaforme streaming. Peccato perché il potenziale c’è ma non viene sfruttato a dovere rimanendo nell’ombra di ciò che poteva essere.
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Role play si presenta con l'arduo compito di farsi spazio nel vasto panorama di film presenti sulle varie piattaforme streaming. Purtroppo, pur avendo le carte in regola per essere un buon film, vengono giocate male e nemmeno tutte. Peccato perchè si poteva creare un prodotto di buon livello andando ad aggiungersi ad altri film dello stesso genere. Kaley Cuoco affiancata a David Oyelowo sono una coppia che funziona abbastanza bene e che rendono apprezzabile il prodotto. Alcune pecche, ad esempio le scene di azione o il mancato equilibrio tra comedy e action, fanno sì che si crei un ritmo non incalzante. Si passa gran parte del film ad aspettare il colpo di scena con conseguente cambio di ritmo che arriva verso la fine del film. Potendo fare un paragone si potrebbe dire che l'inizio è come quando si accende il barbecue, quindi fiamma bella viva, per poi andare a farla spegnere piano piano e successivamente ravvivarla sul finale. La visione è piacevole, non annoia del tutto ma con grande dispiace lascia in bocca il sapore di qualcosa di diverso da quello che ci aspettavamo. Non è completamente da bocciare ma è un perfetto passatempo senza troppe aspettative.