L’episodio 5 della stagione 2 de La Ruota del Tempo ha introdotto un sistema di controllo dell’Unico Potere davvero inquietante. E nell’episodio 6 – “Occhi senza pietà” – lo vediamo finalmente in tutto il suo sporco splendore. Il sesto episodio, disponibile dal 22 settembre su Amazon Prime Video, vede in scena moltissimi personaggi, alcuni dei quali non comparivano nel corso degli eventi da un bel po’ – dalla prima stagione. Prima di concentrarci su questa nuova puntata della serie fantasy tratta dai romanzi di Robert Jordan con una breve recensione, diretta da Maja Vrvilo (Star Trek: Strange New Worlds) e sceneggiata da Rammy Park (The Nevers), vi ricordiamo come sempre una cosa.
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La Ruota del Tempo: Occhi senza pietà
Questo sesto episodio di La Ruota del Tempo inizia e finisce con Egwene (Madeleine Madden), intrappolata in una cella dopo essere stata resa una Damane. Mentre lo spettatore impara insieme a lei cosa questo voglia dire la narrazione porta anche da altri personaggi. Vediamo Rand (Josha Stradowski) familiarizzare con le sue capacità e il suo titolo mentre negozia con Lanfear (Natasha O’Keffe) una tregua rischiosa, mentre ritroviamo Mat (Dónal Finn), ancora insieme a una Min (Kae Alexander) più combattuta che mai.
Mentre Nynaeve (Zoë Robins) ed Elayne (Ceana Coveney) ragionano insieme a una Aes Sedai dell’Ajah gialla sul modo migliore per aiutare Egwene, Moiraine (Rosamunde Pike) è ancora bloccata a Cairhien, frustrata per aver perso l’Unico Potere e non poter agire come vorrebbe. Questo episodio ci mostra anche Lan (Daniel Henney), ancora insieme ad Alanna Sedai (Priyanka Bose) e i suoi due Custodi, e Liandrin, sempre più sola dopo aver infranto i tre giuramenti.
Piegarsi al compromesso
I due protagonisti di questa puntata sono Egwene e Rand: della prima osserviamo la straordinaria tenacia che la contraddistingue, del secondo gli sforzi per restare fedele a sé stesso. Il ragazzo cerca in tutti i modi di non piegarsi alle logiche di potere che animano il suo mondo e che lo vedono solo ed esclusivamente come il Drago Rinato, ma non riesce a smarcarsi dalla volontà delle persone che lo circondano (o che lo cercano). Il tema di questo episodio è sicuramente il compromesso, sia quello stipulato con l’altro per ottenere il miglior risultato possibile, sia quello stretto con sé stessi, per la sopravvivenza.
Non tutti i compromessi portano però a risultati felici. E, se è vero che con un vero compromesso nessuna delle due parti ne esce pienamente soddisfatta, allora possiamo prospettarci una settima puntata piena di ribellioni e di prese di posizione. Il peso sulle spalle di Nynaeve diventa infatti sempre più pesante, nonostante Elayne decida di condividerlo, e lo stesso Mat si ritrova diviso a metà, tra il desiderio di ricongiungersi ai suoi amici e quello di stare loro lontani per non ferirli. Ultimi, ma non meno importanti, Loial (Hammed Animashaun) e Ingtar (Gregg Chillin) iniziano a mostrare allo spettatore il germoglio di una insurrezione, e non possiamo che sperare che vadano fino in fondo (ma questo, ahimè, lo scopriremo solo il prossimo venerdì).