Linee Bollenti è decisamente un programma molto, molto hot. Se 50 sfumature di grigio vi aveva imbarazzati, o addirittura non riuscite a superare indenni la prima stagione di Bridgerton, questa serie non è per voi. Non perché vi siano scene particolarmente fuori dall’ordinario, ma perché Linee Bollenti è un prodotto… disinibito. Questa nuova serie olandese è disponibile su Netflix dall’8 aprile 2022 ed è formata da 6 episodi. Il cast principale è composto da Minne Koole, Chris Peters e Joy Delima (rispettivamente nei ruoli di Frank, Ramon e Marly). Linee Bollenti è stata creata da Pieter Bart Korthuis (che ha anche diretto due dei sei episodi), da Franky Ribbens, Fred Saueressig, Lotte Tabbers e Tijs van Marlee. Il resto delle puntate è stato diretto, invece, da Tomas Kaan, e Anna van der Heide.
La storia gira intorno alla società fondata da Frank e Ramon, attraverso la quale i due creano una linea telefonica hot (la prima della storia). Chiunque chiami questo numero viene collegato con un audio pre-registrato nel quale degli attori raccontano una storia a sfondo erotico, parlando con l’utente. In questo modo, i fruitori non hanno problemi di anonimato. Non devono, infatti, né comprare videocassette pornografiche né parlare con un centralino fisicamente dall’altra parte della linea. Marly, studentessa universitaria squattrinata, prova a guadagnare qualche soldo andando a registrare uno degli audio per la società di Frank e Ramon. Purtroppo, proprio quel giorno, la società sta registrando uno spot pubblicitario e la giovane viene immortalata nel video che viene poi trasmesso in televisione. Cacciata di casa dai genitori, Marly viene assunta dai due proprietari nella società e si fa strada in questo mondo di linee bollenti.
Linee Bollenti è una serie storica
Linee Bollenti è una serie storica. Suonerà strano, perché per la maggior parte delle persone gli anni ’80 risultano ancora essere passati non più di qualche anno fa. Purtroppo dobbiamo guardare in faccia la realtà e ammettere che il 1980 è stato ormai 42 anni fa. Ciò fa di Linee Bollenti una serie storica e vintage, se vogliamo. E, in effetti, ne ha tutto l’aspetto. I protagonisti sono vestiti in abiti dell’epoca (vi confermo che un oggetto diventa vintage quando ha più di 20 anni, il che rende “vintage” la maggior parte di noi), le automobili sono d’epoca e i televisori sono accuratamente della fine del secolo scorso. Insomma, la serie è inserita perfettamente nell’ultimo ventennio del ‘900 e racconta con ironia la nascita di questa prima hot line telefonica.
Così come già la più famosa Sex Education ha fatto, e sta ancora facendo, anche Linee Bollenti cerca di smontare stereotipi sull’argomento del sesso. Essendo ambientata negli anni ’80, sono riportati nella serie diversi luoghi comuni (ai quali ancora oggi, talvolta, le persone credono). Contemporaneamente, tuttavia, vengono smontati e spiegati i pregiudizi e le dicerie sull’argomento. Proprio perché la protagonista e alcune sue amiche seguono un corso universitario di sessuologia, spesso vengono citati anche psicoterapeuti e fatti storici avvenuti nei secoli scorsi (quando si cominciò a parlare dell’argomento) che sono stati sfatati nel tempo.
Quarta parete e desideri nascosti
La protagonista Marly ha un vero e proprio dialogo con lo spettatore. Rompendo la quarta parete, un po’ alla Deadpool, la giovane crea una relazione con l’audience che serve non solo a fini di trama, ma anche per farci capire meglio il background del personaggio. Attraverso questi dialoghi con il pubblico, infatti, Marly spiega, ad esempio, quali erano le convinzioni sul sesso nella società degli anni ’80. Successivamente, per ogni argomento mostra invece qual è invece la realtà degli studi della sessuologia. Inoltre, quando la protagonista parla allo spettatore, spesso mostra dei suoi ricordi di infanzia che fanno comprendere meglio all’audience il suo personaggio e i motivi per cui lei è… lei. La giovane frequenta un corso universitario di sessuologia e, proprio per questo, viene assunta da Frank e Ramon nella società.
La ragazza diventa parte integrante del team che sviluppa le storie “hot” così che queste siano più funzionali per la linea telefonica erotica. In prima persona Marly consiglia i suoi datori di lavoro, scrive copioni e parla di quello che le persone vorrebbero sentire al telefono. La serie perciò non si concentra semplicemente sull’atto sessuale in sé o sul piacere derivato da una voce al telefono. In questi 6 episodi, i personaggi parlano di desiderio, di lussuria e argomenti negli anni ’80 ancora tenuti nascosti, per la maggior parte. Non dimentichiamo che l’omosessualità in primis, ma qualsiasi orientamento diverso dall’eterosessualità, all’epoca, erano particolarmente mal visti. Tuttora la situazione non è delle migliori, ma le libertà che abbiamo oggi sono nettamente superiori rispetto a quelle che potevano esserci alla fine del Ventesimo secolo.
Le nostre conclusioni su Dirty lines
Insomma, se le interazioni sessuali vi mettono a disagio, questa serie non è il primo prodotto che vi consiglieremmo. Ormai, fortunatamente, è sempre meno presente il tabù delle interazioni fisiche all’interno dei prodotti televisivi o cinematografici. Tuttavia, questa particolare serie mostra molto spesso interazioni sessuali senza dar alcun indizio delle imminenti scene allo spettatore. D’altronde, essendo una serie basata sulle linee telefoniche erotiche, sarebbe stato ossimorico, in un certo senso, trattare l’argomento con più delicatezza o coi guanti bianchi. I personaggi, comunque, sono tutti estremamente realistici. Ognuno di loro ha, pur lavorando nell’ambito delle linee erotiche, i suoi problemi d’amore e/o di coppia e allo spettatore viene estremamente facile empatizzare con loro.
Tutti i protagonisti si ritrovano in scene esplicite, ma la cosa positiva è come tutte queste scene facciano parte di una normalità. Non ci sono colonne sonore mozzafiato o climax particolarmente coinvolgenti durante i momenti erotici, perché non è questo che la serie vuole mostrare. Così come altri prodotti prima di Linee Bollenti, quello che questi 6 episodi vogliono mostrare è la normalizzazione dell’atto sessuale. In un certo senso, la cancellazione di un tabù ormai antiquato. Perché il sesso non è che un’unione di due persone, e non dovrebbe esserci vergogna nel parlare di interazioni che (quasi) tutti abbiamo nella vita. Se volete continuare a rimanere aggiornati su notizie sul mondo del cinema, degli anime, dei manga, dei videogiochi e molto altro vi invitiamo a unirvi al nostro canale Telegram e a seguirci su Kaleidoverse.
Linee Bollenti è una serie... bollente. La protagonista e il suo stesso viaggio nel mondo della sessualità fanno immediatamente empatizzare l'audience, mentre i divertenti Frank e Ramon rendono le situazioni spesso ilari e ironiche. Anche i personaggi secondari risultano piacevoli e l'intera stagione scorre abbastanza velocemente, senza avere momenti particolarmente noiosi. Non è certamente una serie rivelazione, l'argomento della sessualità è già trattato su Netflix con prodotti che probabilmente funzionano meglio (come Sex Education), ma il fatto che il sottotesto di Linee Bollenti sia storico aiuta la serie a differenziarsi e ad attirare la curiosità degli spettatori.