L’inizio di dicembre rispolvera abitualmente due generi cinematografici: le commedie e i film romantici, che possono o meno imbiancarsi di neve ed emettere gospel natalizi. L’Amante di Lady Chatterley appartiene al secondo filone, ma non getta sullo spettatore incuriosito palle di neve, né tantomeno profuma di legna da caminetto e cioccolata calda. No, non è proprio questo il caso: il film è infatti l’adattamento dell’omonimo romanzo di David Herbert Lawrence, pubblicato originariamente nel 1928 ma con una storia piuttosto turbolenta.
Chi già conosce la trama può ben intuirne le ragioni: L’Amante di Lady Chatterley è stato un romanzo controverso – forse per certi versi lo è tuttora. Al suo centro vorticano infatti contenuti erotici e di natura politica, che fusi insieme contribuirono a offuscare il libro per molti decenni, relegandolo nello scaffale del reparto proibito. Essendo ambientato in Inghilterra in un periodo di forti turbolenze sociali, gli inglesi ritennero sovversiva la storia, soprattutto per le lunghe invettive ideologiche che strizzano più di una volta l’occhio all’Irlanda. Si tratta di un argomento molto interessante, a cui faremo riferimento sotto. Prima, però, diamo un’occhiata alla trama.
L’Amante di Lady Chatterley: la trama
Nell’Inghilterra coinvolta nel primo conflitto mondiale Constance Reid e Clifford Chatterley convolano a nozze. Clifford parte per il fronte dopo aver progettato il suo futuro insieme alla neo-moglie, e fa ritorno irrimediabilmente offeso: l’uomo rimarrà per sempre su una sedia a rotelle e la sua condizione causa la dipartita di suo padre, rendendolo baronetto. Così Constance diventa Lady e i due si trasferiscono nella tenuta di famiglia, Wragby Hall. La situazione non è però quella da lei immaginata: ridotta a badante dell’amato, il quale non la considera più come donna, sfiora l’esaurimento nervoso.
Clifford nota il suo mutamento e le propone di trovarsi un amante capace di darle un figlio, dal momento che lui non può. La cosa la sconvolge enormemente e la distanza tra loro inizia a farsi sempre più marcata. Lui si immerge appieno nella sua attività politico-letteraria, mentre lei intreccia una relazione con il guardacaccia della tenuta, Oliver Mellors, di cui si innamora follemente, ricambiata. I due continuano per un periodo, finché lei non resta incinta. A quel punto cerca di nasconderlo a Clifford, per poi confessargli apertamente del tradimento dopo che Mellors viene licenziato per altri motivi. Libera, Constance lascia la tenuta e il marito e si ricongiunge all’amato.
Un film molto Netflix
La pellicola è stata diretta da Laure de Clermont-Tonnerre (Mustang), mentre la sceneggiatura è stata scritta da David Magee (L’Accademia del Bene e del Male). Nel cast vediamo ricoprire i ruoli principali a Emma Corrin (My Policeman), Jake O’Connell (Unbroken) e Matthew Duckett (A Confession). Per quanto riguarda la bellissima fotografia possiamo ringraziare Benoît Delhomme (Il Caso Minamata). Dal punto di vista visivo il film è una vera e propria goduria per gli occhi, sia per quanto riguarda l’unicità degli attori e dei costumi che indossano sia per i luoghi scelti, che mozzano il fiato e tranquillizzano l’animo.
Non abbiamo non potuto notare, però, il ritorno dell’effetto patinato in alcune scene, che richiamano un passato lontano e che già avevamo notato in Il Prodigio, altra produzione Netflix. Potrebbe forse esserci una sorta di collegamento nella scelta, o si tratta semplicemente di un caso? Non consideriamo la cosa con malizia, né con una nota di rimprovero. Se però c’è effettivamente un ragionamento concreto dietro potremmo provare a ricercare e a individuare in prodotti simili una sorta di “stile Netflix”.
Uccellini in gabbia
Ritornando alla storia di Connie, Clifford e Oliver, pensiamo che sia importante concentrare la nostra attenzione sui temi che caratterizzano L’Amante di Lady Chatterley e lo rendono importante. Una delle sensazioni più pregnanti dell’intera pellicola, infatti, è un profondo senso di oppressione e di pesantezza, più marcato nella prima metà. Ha senso: all’inizio del film vediamo Connie inserirsi consapevolmente – almeno fino a un certo punto – in un matrimonio che si trasformerà quasi immediatamente in una prigione dorata, sia dal punto di vista fisico sia da quello sociale.
Wragby Hall è una bellissima tenuta, con vasti campi tutt’intorno; eppure nonostante la sua bellezza si rivela essere un luogo di confinamento e isolamento. La condizione di Clifford infatti si estende sul suo possedimento, includendo anche tutte le persone che vi abitano oltre a lui. Per questo motivo Connie non può fare altro che vagare come un’anima in pena per gli spiazzi erbosi e il bosco, finendo nel capanno dove conoscerà Mellors. Lì, oltre a vivere la sua relazione clandestina, seguirà anche lo schiudersi di una covata di uova di fagiano. I pulcini nati da quelle uova, fragili e pigolanti, riflettono l’incertezza che circonda la vita dei personaggi.
Amore e natura
La gabbia poi si allarga, andando a toccare – anche se più superficialmente rispetto al romanzo – le condizioni sociali che imperversavano in quegli anni. Il disprezzo di Clifford per Mellors ha radici profonde, e scaturisce dall’ingiustizia che vede in lui: un misero operaio va in guerra, ne ritorna incolume e sergente (nonostante abbia perso la rispettabilità a causa della moglie), mentre lui ha dovuto pagare un prezzo molto alto. Questo divario tra aristocrazia e classe operaia giace nei problemi che vengono citati riguardo alla miniera, ai continui richiami al lavoro e agli scioperanti che, in una scena, ignorano Lady Chatterley, quasi spingendola a terra.
Le catene dell’oppressione si allentano quando Connie inizia a frequentare Oliver in segreto. Può suonare un po’ melenso e banale, ma l’amore che nasce tra loro rappresenta molto più di una serie di incontri romantici: è un mezzo che aiuta la donna a capire di potersi liberare dall’oppressione di un matrimonio infelice e di uno status sociale che le impone regole troppo rigide per la sua sensibilità. Nel film ci sono molte scene di sesso, e anche da queste si può evincere il cammino di consapevolezza di Connie e Oliver, nella progressiva diminuzione dei vestiti e nel crescente senso di intimità e affetto che si instaura tra i due, che culmina con il concepimento di un figlio.
Le nostre conclusioni su L’Amante di Lady Chatterley
L’Amante di Lady Chatterley è un film che sceglie di concentrarsi più su un cammino di consapevolezza emotiva che sociale, in cui la protagonista riesce a emanciparsi con fatica da una sagoma che le sta evidentemente stretta. È una storia che incanta e che trascina nel vortice di una passione proibita, ma affermando con forza l’importanza di trovare un proprio centro per poter affrontare di petto la vita, anche quando le persone intorno a te ti volteranno le spalle.
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L'Amante di Lady Chatterley è un dramma romantico ambientato nell'Inghilterra degli anni '20. Profondamente delicato e dall'andatura felpata come i suoi protagonisti, trascina lo spettatore al centro di quello che è a tutti gli effetti uno scandalo, tra paesaggi sconfinati e saloni affollati di intellettuali. La passione travolgente che si dipana nel corso della pellicola viene esacerbata dalla bravura degli attori e dalla sapiente mano della regista, in grado di porre l'accento adeguato su ogni piccola sfaccettatura e sugellando, così, una relazione che confonde la bussola morale dello spettatore.