HBO è stata una delle prime emittenti televisive americane a pagamento. Si tratta di un servizio di proprietà Home Box Office, divisione del gruppo Warner Bros. Discovery. È una delle emittenti maggiormente conosciute a livello internazionale, anche al di fuori degli Stati Uniti. Abbiamo imparato ad amare in particolare le loro serie tv. Vedere il logo HBO prima dell’inizio di un episodio è diventato per lo spettatore sinonimo di qualità.
Ma come ha fatto una sola emittente televisiva a cambiare l’idea che lo spettatore ha della televisione stessa? E perché è considerata anche dai teorici dei media come un punto di svolta della storia della televisione? A riguardo abbiamo già accennato qualcosa nell’intervista a Barbara Maio. Per motivi di spazio non è stato possibile andare completamente a fondo ed è per questo che ci proveremo qui. Per conoscere il segreto del successo di HBO è necessario partire dalla sua storia.
HBO e le origini del suo percorso
HBO nasce agli inizi degli anni Settanta, periodo di grandi rivoluzioni, in particolar modo tecnologiche. L’emittente nasce sotto il nome di Green Channel e viene fondata da Charles Dolan, proprietario della compagnia Sterling Communication. Dopo poco tempo, Dolan trasforma questo progetto con il nome che tutt’oggi conosciamo. Questo anche grazie alla collaborazione con Gerald Levin e Tony Thompson. Levin si occupa di finanza nel campo dei mass media. Si tratta di un nome conosciuto nel campo anche grazie al suo sfortunato ruolo nella fusione tra AOL, ossia Yahoo!, e Time Warner, avvenuta nel 2000. Sfortunato ruolo perché questa fusione è considerata una delle più gravi perdite economiche subite da Warner Media.
Con questa collaborazione, l’emittente diventa un canale a sottoscrizione, con un’offerta caratterizzata da eventi sportivi e film in prima visione. HBO si differenzia fin da subito dai giganti televisivi americani dell’epoca – ABC, NBC, CBS – grazie al fatto che le sue entrate non si basano su introiti pubblicitari, bensì sui singoli abbonamenti. L’obiettivo diventa dunque quello di offrire allo spettatore qualcosa che negli altri canali non può trovare. Le trasmissioni iniziano l’8 novembre del 1972. Viene mandato in onda il film Sfide senza paura, pellicola del 1971, diretta e interpretata da Paul Newman.
E una sfida senza paura è anche quella di HBO: altri canali a pagamento avevano aperto i battenti in quegli anni. Questo significava una grandissima concorrenza. In questa prima fase gli abbonati sono poco più di 300 e tutti concentrati in un’unica zona. Dopo il licenziamento di Dolan, Levin prende il suo posto a capo di HBO. La lungimiranza di Levin sta nel firmare un contratto per lo sfruttamento del satellite Satcom 1.
La prima programmazione via satellite di HBO avviene nel 1975, in occasione di un incontro di boxe tra Muhammad Ali e Joe Frazier. HBO diventa così il motore che porta successivamente altre emittenti a passare al satellitare, trasformandone l’idea stessa. La televisione satellitare diventa un mezzo di distribuzione di un segnale pulito e virtualmente infinito.
“It’s not television. It’s HBO”
Una delle ragioni che hanno differenziato HBO fin da subito tra le altre proposte di network, è l’emancipazione dalla natura stessa del canale. Il famoso claim è per l’appunto “Non è televisione. È HBO”. Il network si autodefinisce come qualcosa che – non essendo pura televisione – si trova un gradino più in alto rispetto a questa. La prima volta che il claim è stato utilizzato risale al 1996, quando ancora le regole della cosiddetta “tv di qualità” non erano state dettate. E fu proprio HBO uno dei fautori di queste regole e della quality tv che oggi conosciamo.
Questa espressione mostra allo stesso tempo una problematica di fondo: per quanto i tempi fossero maturi durante gli anni Novanta, la televisione era ancora troppo spesso paragonata al cinema e considerata una produzione audiovisiva di serie B. Questo è sicuramente uno dei motivi per cui HBO ha avuto successo: un prodotto televisivo in tutto e per tutto ma non presentato come tale. In questo modo, gli spettatori fuggono al bias e al pregiudizio che vede la televisione come inferiore al cinema, quando in realtà – per quanto si tratti sempre di un linguaggio audiovisivo – sono due prodotti completamente differenti.
Oggi, in una spinta contraria, la televisione ha quasi surclassato il cinema. Come riporta un’approfondita analisi di Stuart Heritage sulla testata The Guardian, la televisione è cambiata, assieme alla sua percezione. Questo cambiamento è stato sia interno che esterno: nel primo caso si parla appunto di tv di qualità; nel secondo caso – conseguenza del primo – si tratta di tutto ciò che ruota attorno alla serie. Ad esempio, la lunghezza delle serie televisive permette di approfondire maggiormente i personaggi.
Da un punto di vista, se vogliamo, più frivolo le star televisive hanno la stessa reputazione delle stelle del cinema. Cosa che era impensabile fino a poco tempo fa, quando gli attori televisivi – nonostante abbiano sempre avuto un ottimo cachet – utilizzavano il mezzo tv come ripiego del cinema. Oggi, inoltre, molti grandi nomi del cinema lavorano anche in televisione, e viceversa. Per fare un esempio rimanendo in tema HBO, ricordiamo la partecipazione della stella hollywoodiana Anthony Hopkins in Westworld.
L’HBO Effect: le serie che hanno fatto la storia del network
Se HBO è diventata ciò che è ora è stato in particolare grazie alle prime serie prodotte dal network, che hanno successivamente dettato le “regole del gioco”, senza nemmeno che ce ne fosse l’intenzione. La prima è stata OZ. Andata in onda per la prima volta il 12 luglio 1997, è diventata poi una delle serie più longeve di quel periodo, andando avanti per ben 6 stagioni. Si tratta anche della prima serie televisiva che sfrutta la durata di un’ora a episodio. Siamo davanti a un dramma carcerario, il primo di questo tipo, che ha gettato le basi per i successivi drama della stessa tipologia, creando un vero e proprio sottogenere,
La serie segue infatti le vicende di un gruppo di detenuti all’interno del cosiddetto OZ, acronimo che sta per “Oswald State Correctional Facility”, un fittizio istituto penitenziario di massima sicurezza nello stato di New York. La serie non è stata rivoluzionaria unicamente per aver fondato un genere, ma anche per il trattamento dei propri personaggi. Per la prima volta, quelli che dovrebbero essere gli antagonisti, i cattivi, vengono umanizzati fino a far scattare l’interruttore dell’empatia nello spettatore.
Un meccanismo simile si attiva anche in un’altra serie che ha fatto la storia dei primi anni del canale, ossia I Soprano. Si tratta infatti di una serie che segue le vicende di una famiglia mafiosa, i Soprano appunto, concentrando però gli archi narrativi sulle vicende personali dei suoi componenti. Anche in questo caso, il fattore umano – e quindi l’empatia – prende il sopravvento su eventuali giudizi morali da parte dello spettatore. La serie ha iniziato la messa in onda due anni dopo OZ, a partire dal 10 gennaio 1999.
Con il termine de I Soprano, nel 2007, inizia una nuova era per HBO. La serie di punta era finita, risultava dunque necessario trovare un sostituto. Un sostituto totalmente diverso da tutto ciò che il network aveva creato in precedenza: True Blood. HBO compie il cosiddetto “salto dello squalo” e riesce in quella che sembrava un’impresa impossibile: prendere gli stilemi dei drammi adolescenziali con elementi soprannaturali e trasportarli in un contesto adulto e in un’America rurale, paludosa, interna.
Visto il successo di True Blood, questa non sarà l’ultima volta in cui il network si avventurerà nel fantasy. Una delle serie di punta e maggiormente conosciute – che ha portato HBO ad avere anche una fama oltreoceano – diventerà Game of Thrones. Il segreto della riuscita di queste operazioni è proprio la capacità di mischiare elementi fantastici a contesti e rapporti tra i personaggi realistici.
HBO MAX e il futuro del network
“Non è HBO MAX. Presto sarà solo MAX.”
Così si apre l’articolo della testata Variety che riporta la notizia del cambio di nome della piattaforma, risalente al 12 aprile 2023. Con il suo servizio streaming, HBO si è svecchiata e rinnovata, di modo da stare al passo con i tempi: la qualità del network che tutti amano, mischiato con le possibilità e le regole delle piattaforme streaming. HBO MAX era stata annunciata nel Luglio 2019 da WarnerMedia ed è stato reso disponibile nel Maggio 2020. Quello che molti non sanno, almeno da parte europea, è che HBO non è nuova al servizio streaming. Già nel 2010 il network aveva lanciato HBO Go e nel 2015 Warner Bros aveva lanciato l’ulteriore servizio HBO Now. Entrambi sono stati poi sostituiti da MAX nel 2020.
La domanda ora sorge spontanea: HBO riuscirà a mantenere la sua linea creativa e qualitativa? Quali saranno le future punte di diamante del nuovo servizio? Se volete rimanere aggiornati sul futuro del network e molto altro, seguiteci anche sui nostri canali social e iscrivetevi al gruppo community!