Durante il mese di aprile, Atari annunciava la nascita di due nuove divisioni all’interno della propria azienda, tra l’Atari Gaming; a questa sezione era dedicata l’attività di sviluppo e supporto ai giochi free to play mobile e alla nuova Console VCS ma, a distanza di pochi mesi, la strategia scelta dall’azienda californiana è cambiata. Ora il piano è infatti quello di concentrarsi maggiormente nello sviluppo di contenuti impegnativi sia dal punto di vista economico che del progetto in sé.
L’azienda giapponese ha già pianificato di costruire una pipeline di giochi premium destinate a tutte le piattaforme, con l’arrivo dei primi titoli entro la metà del 2022. I titoli mobile che hanno un buon numero di utenza rimarranno attivi, mentre altri verranno ceduti a società terze o chiusi del tutto. Si tratta di un cambio di rotta radicale volto a concentrare tutte le risorse all’interno del piccolo e nuovo ecosistema di Atari VCS, uscita il 15 giugno 2021 negli USA.
Atari VCS: la nuova console
Atari VCS è la nuova console, capolinea – per ora – di un progetto ambizioso e molto coraggioso. L’obbiettivo è quello di porsi al centro di un mercato di nicchia che pur essendo di esigue dimensioni è presente. Lo fa proponendo due bundle, uno da 299 euro e un altro “all-in” da 399,99 euro con un “Classic joystick” e un gamepad più moderno.
Atari VCS è una console basata su sistema operativo Atari Custom Linux OS (Debian Based) dotata di un processore AMD Raven Ridge 2 con GPU Ryzen, 8GB di RAM. Connettività al WiFi, Bluetooth e porta HDMI 2.0. Nel suo prezzo sono compresi 100 retrogame offerti con Atari Vault, ovviamente con le caratteristiche tecniche, sopracitate, Atari VCS non si limita ad essere una console per riprodurre i gloriosi successi del passato. Questa console anche se ad uno stadio embrionale risulta essere una vera e propria piattaforma multimediale utilizzabile come le console moderne.
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