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Home»Film/Serie TV»Prisma Recensione: un romanzo di formazione contemporaneo
Film/Serie TV

Prisma Recensione: un romanzo di formazione contemporaneo

Giulia GaliziaBy Giulia Galizia21 Settembre 2022Nessun commento6 Mins Read
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Prisma Andrea
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Nell’era di quello che viene comunemente chiamato “politically correct”, è sempre più complicato creare nuovi prodotti che parlino di orientamenti sessuali, identità di genere o inclusione senza cadere nel banale. Ludovico Bessegato e Alice Urciuolo hanno comunque accettato la sfida creando la serie Prisma. Questo prodotto tutto italiano racconta la storia di due gemelli, Andrea e Marco, e dei loro compagni di scuola di Latina. La serie affronta la fluidità dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale dei ragazzi in età di sviluppo e di come queste caratteristiche siano in crescita ed evoluzione. Come hanno infatti dichiarato i creatori e il cast durante l’anteprima stampa tenutasi il 15 settembre 2022, l’identità di genere non è un qualcosa di statico per tutta la vita di un individuo, così come l’orientamento sessuale. Entrambi questi aspetti possono crescere e cambiare nel tempo.

In questa serie prodotta da Amazon Prime, infatti, non viene affrontata solo l’omosessualità, orientamento sessuale più conosciuto a livello mediatico. I ragazzi cercano di scoprire i loro desideri psicofisici, sbagliano, si approcciano ai loro pari e si scontrano con le generazioni più “vecchie” cercando una serenità molto complicata da trovare (non solo per loro ma anche per gli adulti). Prisma è un romanzo di formazione contemporaneo che affronta temi che non possono più essere ignorati. È un prodotto da mostrare a coloro che gridano all’esagerazione del politicamente corretto per fargli comprendere cosa davvero sia il viaggio di un individuo alla scoperta di se stesso. Cosa voglia dire cercare di accettare la propria natura in un mondo così chiuso alle diversità. E soprattutto quanto ogni persona sia diversa dalle altre e affronti le situazioni a modo suo. Noi di Kaleidoverse.it abbiamo visto gli episodi in anteprima e ne parleremo con voi senza spoiler.

Prisma Nina e Andrea

L’amore ai tempi del 2022

In un momento storico in cui la lotta per l’inclusione è tanto importante, Prisma arriva al momento giusto. Questa serie cerca di affrontare tutte le sfaccettature di quel prisma che contiene le identità di genere e tutti gli orientamenti sessuali che non sono un qualcosa di fisso e inconvertibile, ma anzi mutano e crescono con l’individuo. L’adolescenza è un periodo di forti cambiamenti che non sono mai stati facili per nessuna generazione. Dopo un periodo di totale intolleranza verso orientamenti diversi dall’eterosessualità e identità diverse da quella delle caratteristiche sessuali avute alla nascita, è più comune trattare di certi argomenti, anche se non più facile.

Allo stesso modo, anche l’amore e le relazioni sono viste in modo diverso oggi. Oltre alle modalità di incontro e interazione, che ovviamente avvengono molto attraverso device e applicazioni elettroniche più che con l’incontro dal vivo più utilizzato fino a qualche decennio fa, anche le interazioni in sé sono ormai diverse e Prisma lo mostra perfettamente. I ragazzi si parlano su diverse piattaforme, flirtano e interagiscono in diverse modalità, a distanza e dal vivo, e affrontano le relazioni tra di loro in modo aperto, senza alcun tipo di giudizio. Anche i personaggi più stereotipati, in quanto “bulletti” di turno e appartenenti all’orientamento eterosessuale, non sono visti giudicare l’omosessualità o orientamenti sessuali diversi dal loro. Un’aforisma famoso all’estero è “love is love” (l’amore è amore) e questa serie ne è la perfetta espressione.

Prisma Marco

Confronti generazionali ma non solo

La società ha quasi sempre vissuto con una visione dicotomica del genere e unilaterale della sessualità, ma finalmente, nel 2022, si comincia a parlare più facilmente di una diversità più ampia e colorata, di uno spettro multicolore ed eterogeneo. Non è facile rendere questi discorsi comprensibili a tutti, ma con le nuove generazioni sembra che le discussioni sulla cosa siano più semplici. In fin dei conti, avere un dialogo è sempre consigliabile, anche se comprende lo scontro tra diversi punti di vista. Questo è quello che succede in Prisma. In particolare Andrea ha una relazione molto difficile con suo padre, il quale non capisce perché il ragazzo tende a essere tanto ribelle. Andrea fatica a comprendere la propria identità ed è, di conseguenza, in cerca di sé. Non conoscendosi non riesce a esprimersi col padre, uomo conservatore e poco aperto alla diversità dello spettro sessuale e dell’identità di genere.

L’interazione si scontra moltissimo con quella tra Nina e sua madre. La ragazza è omosessuale e sua madre è a conoscenza della cosa. La donna non è del tutto “felice” della cosa ma ha accettato la figlia e il suo orientamento sessuale al massimo delle sue capacità, situazione nuova e sconosciuta per Andrea.
Queste situazioni così diverse, così differenti tra di loro formano una “realtà realistica” nella serie Prisma che mostra uno stralcio di vita estremamente veritiero e commovente per la sua voluta e giusta inclusività.

Le nostre conclusioni su Prisma

Questo prodotto sfiora la perfezione. Non solo gli interpreti sono credibili e di grande talento, oltre che giovanissimi, ma la storia è raccontata in modo magistrale. Non ci sono magiche soluzioni, ogni personaggio deve compiere un viaggio alla scoperta di se stesso per motivi diversi. Andrea cerca di capire e accettare la propria identità di genere, Marco prova a superare le sue insicurezze, Nina cerca di rompere il muro di strafottenza che si è sempre costruita intorno e Carola tenta di dimenticare una cotta spesso nel modo sbagliato. Nessuno dei ragazzi e nessuno degli adulti è perfetto, tutti sbagliano e tutti fanno cose giuste. Sono personaggi estremamente credibili e perfettamente imperfetti. Così tanto che, a prescindere dai loro difetti, li si ama senza eccezioni.

Anche Daniele, Ilo e Vittorio, personaggi comunque controversi anche se non per motivi di identità di genere o orientamento sessuale, riescono in qualche modo a piacere all’audience, pur prendendo spesso pessime decisioni. Prisma è lo specchio di questa generazione che tenta di essere più aperta alle diversità e più inclusiva verso l’alter. Tuttavia, non è solamente uno specchio, una superficie riflettente di quanto accade oggi ma è, come da titolo, un prisma pieno di colori, di sfumature e di diversità. I protagonisti, se uniti insieme, creano questa figura geometrica che, quando colpita da un raggio di luce, mostra ogni cromatismo esistente. Perciò, usiamo questa luce, direzioniamola bene per scoprire, accettare, includere e vedere uno spettro di colori infinito. Se volete rimanere aggiornati sulle notizie dal mondo del cinema, degli anime, dei manga, dei videogiochi e molto altro, unitevi al nostro canale Telegram e continuate a seguirci sul sito Kaleidoverse.

90%

Prisma è finalmente un prodotto italiano contemporaneo che affronta tematiche del quotidiano in modo delicato. La delicatezza di questa serie è non solo nell'affrontare la normalità dell'evoluzione dell'identità di genere e dell'orientamento sessuale nel mondo di oggi ma anche nel non voler rendere il tutto "troppo". I ragazzi vivono la loro vita di adolescenti tra feste e scuola e intanto crescono fisicamente e psicologicamente ogni giorno, cercando di riscoprire loro stessi. Prisma non è un'ostentazione, non è un voler inserire obbligatoriamente tematiche inclusive in un prodotto audiovisivo. Questa storia di formazione è fatta di un'ottima regia, interpretazioni che sfiorano la perfezione e un ritmo incalzante che porta l'audience a chiedersi cosa succederà alla fine della serie. Il finale è aperto e forse è l'unico vero difetto della stagione. I personaggi sono così belli e interessanti che è ingiusto non ci sia già un seguito pronto di questo bellissimo e prismatico prodotto.

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Attrice e appassionata di canto, cinema, animazione, fiabe e danze storiche. Ha studiato doppiaggio cinematografico e al momento si destreggia per entrare in quell'affascinante mondo. Laureata in Scienze della Formazione Primaria all'Università di Modena e Reggio Emilia, dove ha conseguito anche un dottorato di ricerca in Scienze Umanistiche. Bilingue inglese è appassionata di scrittura fin dal 2011 quando pubblicò il suo primo racconto "Confessione" nel libro "Il sogno di Agnese - L'inferno è Immobile".

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